Ho da poco appreso della tragedia avvenuta al rientro dello Shuttle Columbia.Mi chiedo a cosa sia servita la morte di quelle persone,mi chiedo che senso ha spendere milioni di dollari in un programma spaziale che di fatto,non porta nessun beneficio prossimo.La ricerca tecnologica non credo che sia vincolata dalle frontiere spaziali,e non credo che il genere umano possa trarre grandi benefici dal sapere che anche le patate possono crescere a gravità zero.Credo che,la paura dell'uomo nel non saper gestire la vita del pianeta,dell'inquinamento,della fame,delle guerre,lo porti a pensare che nello spazio ci sia la cura di tutto ciò,che lassù,l'uomo sia immune dal suo comportamento.Tutti gli sforzi e le ricerche penso che sia più giusto indirizzarle alla vita su questo pianeta,ormai allo stremo,messo alle corde da chi si illude che le risorse ambientali e della sorte siano inesauribili.Personalmente non mi interessa che di sapere che le patate lassù crescono sane e forti,o che nello spazio i superconduttori conducono ancora di più...mi piacerebbe sapere invece che gli sforzi siano fatti per chi,come me,come chi soffre la fame in Africa,come chi sopra la testa non ha che un ponte,come chi nellle stelle vede solo le anime dei suoi morti,non staccherà mai i piedi dalla terra.
ma quand'è successo?
E' successo poco dopo pranzo da noi,in America dovevano essere circa le nove di mattina...mi è preso un colpo quando ho visto quelle immagini.Era come vedere la cancellazione totale di chi era a bordo.
cazzzzzzzzzz.... :eek::(
Rispetto il tuo punto di vista, e illustro qui di seguito il mio.
Secondo me è sbagliato chiedersi a cosa sia servita la morte di quelle persone.
Non si può applicare un concetto di utilità alla loro scomparsa. Che avessero scoperto la cura per il cancro o che si fossero buttati da un aereo dimenticandosi di indossare il paracadute... comunque sia... è sbagliato attribuire a questo una scala di valori, sulla base della quale mettersi poi a giudicare la portata della tragedia.
Per come la vedo io, sono morti facendo il loro lavoro (brutta parola... sembra un discorso da sindacalista... ma è l'unica che posso usare in questo caso), e molto probabilmente era un lavoro che li appassionava sinceramente! Penso a quanti, come loro, avrebbero voluto partecipare ad una missione nello spazio e non hanno invece superato i test attitudinali...
Detto questo, si può comunque - come hai fatto tu - considerare l'utilità o meno delle missioni spaziali.
Io non sono assolutamente convinto che lo scopo di queste sia trovare un pianeta come eventuale sostituto di quello su cui siamo nati. Secondo me le missioni spaziali hanno come primo scopo lo stesso che anima ogni ricerca umana: conoscere ciò che circonda. Se i benefici donati all'umanità dallo sbarco sulla luna non sono paragonabili alla scoperta dell'agricoltura o all'utilizzo del fuoco nella preistoria... questo non significa che lo spazio sia una campo "scientifico" da snobbare! A mio parere, le missioni DEVONO continuare come ogni altra ricerca scientifica. Anzi... sarebbe una perdita per il genere umano se chi queste missioni se le può permettere tagliasse i fondi (e non in favore dell'Africa... ma caso mai del Medio Oriente - leggi tra le righe...) anche a questo ambito, come si sente fare di solito per la scuola o la sanità... :(
Il discorso dell'allocazione ottimale della ricchezza (quando dici che gli sforzi dovrebbero essere indirizzati alla vita su questo pianeta) è difficile e fa parte dei tanti discorsi sul come dovrebbe essere il mondo ideale: senza fame, povertà, delinquenza, guerra, sofferenza, e via dicendo...
Non prendetemi per cinico, ma cerchiamo di essere realisti: a chiunque piacerebbe vivere in un mondo simile (io per primo!), ma non è possibile avere tutto quel che si vuole, e tanto meno nel breve termine. Detto questo... è comunque giusto impegnarsi per migliorare questo piccolo mondo a poco a poco, dando magari il proprio piccolo contributo...
Quel che volevo però arrivare a dire è che la colpa (se così la vogliamo chiamare) per le sofferenze in Africa - o da qualunque altra parte - è della Nasa quanto dei nostri sabati sera, delle nostre serate al cinema, del nostro pc nuovo o di tutte quelle cose che fondamentalmente non servono alla nostra mera sussistenza (i fattori sono tantissimi, in realtà; ho citato qualche esempio al solo scopo di rifletterci su): insomma... siamo i primi a contribuire a questa allocazione non-ottimale delle risorse... eppure scarichiamo sempre la colpa sui nostri governanti (forse perchè ci fa comodo)...
Il mio non è un discorso no-global (spero si sia capito)... anzi...
Credo solo che l'autocritica sia indispensabile per la comprensione reale di problematiche così complesse...
Non credo di essere così illuso e sognatore da pensare che sia possibile creare un mondo paradisiaco.I contrasti tra le varie culture,le religioni e tutto quello che modifica la visuale reale di cosa si ha davanti non permetteranno mai nessun avvicinamento...e in questo hai ragione nel dire che contribuiamo anche noi con il nostro stile di vita,anche se forse,solo in maniera economica.Tornando al discorso della morte dell'equipaggio del Columbia,non credo che quello che sia fatto con passione,giustifichi il fatal passo,è vero,sicuramente facevano qualcosa che li appassionava,magari in cuor loro pensavano di fare qualcosa di grande anche per noi.Ma ora ad essere cinico sono io,perchè lo scopo di queste missioni,è quello di provare nuove tecnologie che poi saranno usate militarmente,oltre a quello di conquistare il predominio dei cieli,facendo quello che Bill Gates ha fatto con Window nell'informatica.Solo marginalmente il tempo impiegato lassù è rivolto a noi.Per questo dico che le vite perse e i soldi spesi non mi sembrano accettabili.
sulla tragedia c'è ben poco da dire, gli incidenti in fase di rientro sono rarissimi, anzi per la nasa è la prima volta, i russi invece se non sbaglio ne hanno gia avuti un paio. Il problema sarà sicuramente un cedimento strutturale, dovuto a possibili danni in fase di lancio, oppure, per l'errata angolazione in fase di rientro. Non credo che ci sarà molto da discutere su questo, a parte il fatto che, se fosse stata accertata l'impossibilità di atterraggio, lo shuttle avrebbe avuto un autonomia nello spazio di pochi giorni, assolutamente insufficenti per realizzare una eventuale missione di soccorso. L'equipaggio sarebbe quindi morto nello spazio per fame sete o mancanza di ossigeno. Questo perche? xche la nasa non ha mai avuto fondi sufficienti per realizzare delle vere missioni di soccorso, la nasa ha sempre avuto il minimo indispensabile per portare avanti obiettivi precisi. La stessa conquista della luna prensentava dei rischi immani, un qualsiasi problema analogo a questo avrebbe quasi sicuramente provocato la morte dell'equipaggio, rimasto intrappolato sulla luna o nello spazio. L'apollo13 ne è una dimostrazione, fu fatto atterrare con lo scudo termico probabilmente danneggiato, tutto poi andò per il meglio, ma non c'era scelta, nel programma spaziale non esistono missioni di soccorso.
Tornando ai concetti prima espressi, io credo che molta della tecnologia che abbiamo oggi a disposizione la dobbiamo al programma spaziale, se non fossimo andati ad esplorare la luna, dove abbiamo trovato solo rocce e polvere, la nostra tecnologia sarebbe molto piu arretrata. Tecnicamente siamo gia in grado di realizzare automobili ad idrogeno, totalmente non-inquinanti, questo sempre grazie al programma spaziale. Per non parlare dei pc che usiamo ogni giorno, i cellulari. Saremmo indietro di non so quanti anni se non fosse esistio il programma spaziale. C'è cmq da dire che negli ultimi anni ci siamo un pò affossati, nel senso che la vecchia corsa allo spazio, fra usa e urss durata circa 10 anni ha portato molte piu innovazioni di quelle che sono state portate negli anni successivi. Cmq per concludere io credo che il programma spaziale debba andare avanti, anche se non sarà possibile realizzare misure di sicurezza come quelle che ho detto prima, anche se molte informazioni saranno occultate o filtrate. Mettiamo che la nasa fosse a corrente che lo shuttle sarebbe esploso al rientro, mettiamo che non ci fosse nessun modo per evitarlo; la nasa avrebbe avuto 2 possibilità:
- mantenere tutto segreto, anche con l'equipaggio, e lasciare che la navetta si disintegrasse al rientro.
- dare l'annuncio e lasciar morire l'equipaggio nello spazio nel giro di qualche giorno.
io non credo che la nasa avrebbe optato per la seconda opzione.
Anche se ci sono altri particolari inquietanti. A 60km di altezza ad una velocità di 20.000km/h come possono arrivare dei detriti fino a terra? lo shuttle poteva anche essere molto piu basso di quanto dichiarato. Mah magari è stato un ufo.
Rispetto i vostri punti di vista, e ci tengo solo a sottolineare che i progressi più grandi a livello tecnologico sono stati fatti essenzialmente grazie agli impegni nei settori bellico-militari.
Per quanto mi riguarda, considero questa tragedia alla stregua di quella del Concorde, dello Zeppelin e di tante altre. Ritengo che dagli errori sia importante imparare, e non gettare la spugna.
un pensiero a i piloti scomparsi in questa tragedia!!!!!!!!!
:(:(:(:(:(
Scritto Da - vampiro on 02 Febbraio 2003 13:33:34
questa la metto alla pari delle barzellette sulle Twin Towers, o su Lady Diane...
è solo una mia opinione, ma mi sembra di cattivo gusto
Citazionequesta la metto alla pari delle barzellette sulle Twin Towers, o su Lady Diane...
è solo una mia opinione, ma mi sembra di cattivo gusto
"questa" cosa? :eek:
quello che c'era prima che editasse...era riferito a vampiro
Scritto Da - ToxicWaltz on 02 Febbraio 2003 13:51:48
Citazionequesta" cosa?
avevo detto io una ca..ata,poi ho rimediato subito!!!!!!
chiedo scusa per quello che avevo scritto prima.
non volevo fare una brutta batutta :o
ciau:)
vampiro che mi combini!!!!!!!!! :)
un pensiero anche da parte mia!!!!povere anime
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:(:(:(
In quaesa discussione mi trovo d'accordo con il pensiero di Holysun ma pure, in parte, con cio che ha detto Superbox ma cmqe c'è pur sempre un aspetto da prendere in considerazione, cos'è più importante nella vita di tutti i giorni?
Cmqe il prezzo di sette vite umane mi pare un tantino troppo in nome della "RICERCA"
Quello che volevo capire,visto che nella mia poco avventurosa vita evidentemente mi sfugge,è il bisogno spasmodico della ricerca a tutti i costi (tranne che nel budget) verso mete inutili.E' vero che qualcosa di buono da queste missioni spaziali verrà fuori,ma mi chiedo se gli stessi risultati sia possibile averli anche senza esse,magari con qualche anno di ritardo...ci sono molti campi dove l'uomo mette in discussione se stesso e i suoi limiti,chi per fama e chi per puro sprezzo dell'insuperabile,ma comunque per ragioni individualiste...chi ha scalato per primo l'Everest,non credo che pensasse di poter dare un giovamento all'umanità,ma comunque era la sua pellaccia ad essere in gioco,era solo lui e il limite.Però vedo nella ricerca spaziale,uno snaturato spirito di conquista,di sopraffazione tecnologoca rispetto all'uomo,di sprezzo della vita e del rischio,rischio che non corre chi progetta queste missioni,chi le finanzia,chi le appoggia.Gli astronauti vanno lassù mettendo le loro vite in mano a gente che pensa solo al tornaconto economico,che se ne infischia se con la metà dei soldi investiti(?) nel programma spaziale,avrebbe risolto molti problemi legati alla fame nel mondo,o dato una generosa spinta alla ricerca sul cancro,che non dimentichiamolo,va avanti soprattutto per le offerte fatte da gente comune...
Il sogno di abitare lo spazio lo vedo come un mostruoso dispendio di energie,vite,intelligenza,di risorse...e tutto per mettere in orbita un satellite meteo che ci dirà con un giorno di anticipo che pioverà.O la stazione spaziale,il cui scopo non l'ho ancora capito...insomma,forse sarebbe il caso di cominciare a giocare in casa,e pure sulla difensiva,visto che ormai l'uomo di margine non ne ha più molto.
Un'ultima cosa,è vero che la ricerca spaziale porta progresso,ma non dimentichiamo che è un progresso estremamente elitario,sono tecnologie talmente costose e particolari e soprattutto per niente versatili,che sono davvero pochi i campi in cui si può ottenere dei risultati.Le macchine ad idrogeno sicuramente sarebbero nate anche senza l'Apollo,e comunque mostra che è una tecnologia costosissima e applicabile con molta difficoltà.
CitazioneLe macchine ad idrogeno sicuramente sarebbero nate anche senza l'Apollo,e comunque mostra che è una tecnologia costosissima e applicabile con molta difficoltà.
...come lo era quella del petrolio, a inizio secolo...
Ricorda che i benefici di una nuova tecnologia non si possono predire in modo accurato prima che essa sia stata sufficientemente "approfondita"...
Lo stesso tuo discorso delle patate che crescono in condizioni estreme nello spazio potrebbe applicarsi, magari, ad altre "condizioni estreme" sul nostro pianeta (è solo un esempio)...
La tecnologia è sempre elitaria e costosisissima, quando viene scoperta.
Il progresso si ottiene solo quando, per usare una frase di Henry Ford, i benefici diventano per tutti. Ma per arrivare a questo serve tempo... e impegno... e soldi... e sacrificio...
In proposito, ricordo molti miei amici che, anni fa, sostenevano l'
inutilità del cellulare, e si schieravano a favore della tassazione di questo come bene di lusso.
Inutile dire che adesso lo cambiano ogni 6 mesi perchè "il modello nuovo è più fico"...
Per il mio cinismo, invece...
L'80% delle donazioni all'Unicef finiscono nelle tasche dei "burocrati" (esatto... dei "burocrati"!). Pensa un po'... se io vado da mail boxes e trasferisco 1000 euro dall'altra parte del pianeta, mi costa una piccola commissione (10? 20 euro?). Se li dò all'Unicef, mi costano 800 euro (è un paragone forzato, lo so, ma mi serve per rendere l'idea)...
La ricerca sul cancro, come quella sulle energie "pulite" (per modo di dire... perchè l'idrogeno è uno dei gas più instabili dell'universo - mi corregga repne se sbaglio - ma gli ambientalisti non ti verranno mai a dire "compra questa auto: c'è un piccolo rischio che esploda, in caso di incidente, però la cosa importante è che inquini meno"...) hanno dei grossi freni nei colossi farmaceutici e in quelli energetici, che vedrebbero crollare i loro fatturati e le loro egemonie se dovesse saltar fuori la "soluzione definitiva". In sintesi, queste ricerche non sono ferme perchè
mancano i fondi...
Alla luce di tutto ciò mi sembra ridicolo dire che la Nasa sottrae il pane al terzo mondo...
P.S.: Se mi volete ancora più cinico, vi dico anche che questa tragedia, per quanto mi porti dispiacere, non mi stupisce allo stesso modo: tutte le missioni "critiche" comportano dei rischi; a livello statistico, prima o poi gli incidenti si verificano, dato che le imponderabilità, nel passare dal teorico al pratico, esistono sempre e in qualunque campo.
I cedimenti strutturali, poi, si verificano anche sugli aerei di linea.
Non per questo la gente rinuncia all'aereo per andare in vacanza (o i capi di stato fanno appelli pubblici ogni volta che muoiono 40, 80, 200 persone in un incidente aereo)...
Non voglio aver ragione a tutti i costi. Il mio, come il tuo, è solo un invito a riflettere...
Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscienza...
E lo dice uno che sta all'inferno...
La morte vista come spreco è un concetto con cui non sono d'accordo.
Sarò eccessivamente induista sotto questo aspetto, ma la morte è un passo necessario per "completare" la vita. Temere la morte è segno di chi non ha ancora capito cosa la vita gli ha dato.
Oltretutto il rischio di vederesi le proprie parole rivoltate contro è fortissimo: valgono di + 7 vite di astronauti, o 7 milioni di vite di africani con l'AIDS ereditaria?
Allo stesso tempo, non si deve essere cinici di fronte al decesso di 7 persone.
La "causa" reale della morte di questi astronauti, intendo il principio-causa che ha portato alla conclusione-effetto morte degli astronauti, è stato proprio il taglio al budget NASA voluto dal governo USA, considerato il fatto che la ricerca spaziale non portasse a "nulla".
Lasciando perdere la disquisizione parallela sul fatto che proprio al "Nulla" mirano le ricerche spaziali (che potrebbe troppo facilmente sfociare nel sofismo), non si può ignorare che quelle persone sono morte perché non c'erano fondi per fare revisioni più frequenti al Columbia.
Una volta un mio amico mi ha detto una cosa: il mondo è diviso in chi sta bene (occidente) e chi sta male (tutti gli altri). Le esigenze di chi sta male, non sono ammesse nel sistema di chi sta bene.
L'unico modo coerente per protestare contro il sistema è andare in Afganistan da Emergency. Tutto il resto è facciata.
Non sono le ricerche spaziali a togliere cibo all'Africa, sono i 200 Euro di Diesel al mese che mi brucio per andare al lavoro, che lo fanno. Sono i 1.500 euro di un dual processor che non mi serve. Sono i 50 euro al mese di telefonino, sono i 150 euro al mese di alcool bevuto, sono i 30 euro al mese di pizze comprate e che la vostra (e nostra) ragazza avanza per + di 1/3 che viene buttato via; sono i vestiti comprati a 10 volte il loro valore e, soprattutto, il fatto che tanto continueremo a bruciare petrolio, a comprare PC, a buttare cibo "avanzato", a ubriacarci, a spendere miliardi nelle boutiques del centro e non ce ne fregherà mai un ca77o di continuare a farlo.
Viviamo in un mondo in cui siamo obbligati a comprare. Ciò che possediamo ci identifica, ma è così dal tempo degli egizi.
Il Faraone aveva la piramide.
Lungi da me il desiderio di avere una società a caste, ma il sistema consumistico che accettiamo di vivere (se non lo accettassimo, saremmo in Afganistan con Gino Strada) ci impone di avere l'esigenza psicologica all'acquisto e di conseguenza allo spreco: spreco che deriva dall'esigenza di acquistare un'altra volta.
Quanti sarebbero VERAMENTE disposti a rinunciare al riscaldamento autonomo e/o l'acqua calda tutte le mattine per dare una ciotola di riso a tutti gli abitanti di un villaggio africano? Tutti...
Bene, ora quanti lo hanno fatto?
Nessuno.
Sono morte 7 persone che lavoravano.
I morti sul lavoro rimangono morti sul lavoro anche quando sono "eccellenti".
La colpa della loro morte è della loro struttura lavorativa che non li ha messi nella condizione di sicurezza massima per il lavoro che stavano facendo.
Condoglianze alle famiglie degli astronauti, ma le famiglie dei minorenni che a Bergamo muoiono sul LORO lavoro non riceveranno né i funerali di stato, né la visita del presidente, né il premio multi miliardario dell'assicurazione.
I soldi non vi restiuiscono i cari estinti, figuratevi la povertà.
Scritto Da - khana on 05 Febbraio 2003 02:23:15
Scritto Da - khana on 05 Febbraio 2003 02:23:37
Scritto Da - khana on 05 Febbraio 2003 02:25:10
Non credo che il taglio del budget abbia inciso particolarmente sull'incidente del Columbia...piuttosto credo che abbia inciso il clima di rilassatezza che ha suscitato la routine dei voli degli shuttle.Anche perchè,già l'incidente in partenza dello shuttle nel 86,fu causato sembra dal ghiaccio che aveva crepato un o-ring del costo di 5 dollari,e quello di ora,sembra causato dal distacco di una lastra di ghiaccio che ha colpito l'ala.Insomma,tutte cause non credo riconducibili a una mancanza di fondi.
Piuttosto a come ho già detto,a un eccesso di sicurezza da parte di chi,crede che andare nello spazio sia ormai una cosa da poco conto...
Rimango tuttavia perplesso dall'attribuire al nostro stile di vita,l'estrema povertà di molte popolazioni.
Non credo che acquistandooggetti in fin dei conti non indispensabili comporti delle afflizioni da parte di qualcuno.Con questo non voglio dire che il consumismo sia una gran cosa,tutt'altro,però è la forma di vita che ci fa stare meglio,e,come hai detto,io non sarei disposto a rinunciare a quello che ho,potrei fare uno sforzo e magari aiutare qualcuno in qualche paese lontano,se solo avessi la certezza che i miei sforzi arrivino a destinazione,ma siccome non è così,mi fa letteralmente schifo dover dare qualcosa sapendo che finisce in tasca di chi di soldi e benessere ne ha già,e al destinatario arrivino solo le briciole.
Laltrismo non è morto,è solo sepolto dal sospetto e dalla sfiducia in certe istituzioni.
Ora la morte degli astronauti ha fatto molto clamore e suscitato commozione,ma,non vedo la stessa solidarietà verso chi muore in miniera,o chi perde la vita in fabbrica...credo che non sia menefreghismo,ma l'idea che certe classi possano morire per il bene della collettività,dandoci modo di godere del nostro benessere sia accettata e giustificata,con una buone dose di ipocrisia.
La differenza che vedo,è che chi muore sul lavoro,lo fa mentre produce qiualcosa che è di uso immediato.E per questo va bene...piangere gli astronauti va bene,ma in realtà,per noi,cosa facevano?E qui torno sulle morti inutili e stranamente più rimpiante...non lo so,ammetto che sono un pò confuso,non so dove comincia la pietà verso il prossimo inarrivabile,e dove comincia l'assuefazione alla scomparsa di chi stà in mezzo a noi.