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CitazioneSu di lui sono puntati i riflettori di chi spera in una MotoGP 2003 spettacolare e combattuta. Per sfidare la classe di Valentino Rossi, il prossimo campionato punta forte su Max Biaggi. Il romano ha ufficialmente inaugurato la nuova stagione presentando oggi a Barcellona la livrea della sua Honda RC211V, la moto della Pramac Honda Pons vestita Camel con cui sfiderà il pesarese e punterà al titolo della classe regina.
Un'impresa non facile perché, pur avendo la formidabile moto giapponese, non avrà i benefici di un team ufficiale. Il romano però è combattivo ed è pronto a farsi valere, lanciando già punzecchiature ai rivali. "Sinceramente a me la moto così vestita piace molto - ha detto Biaggi - è unica, riconoscibilissima, secondo me spiccherà tantissimo nel gruppo delle altre. Certo, vedere altri vestiti con i miei vecchi colori un po' mi fa effetto, ma non più di tanto: sinceramente spero di vederli poco. Spero che siano loro a vedere me da dietro".
Inevitabile parlare del grande rivale pesarese: "Se mi proponessero di fare a cambio con la moto di Rossi non aspetterei la fine della domanda per rispondere, ci salirei subito - ha esclamato, sorridendo - per quanto riguarda le differenze tra la mia moto e quella ufficiale, me l'hanno già chiesto troppe volte e il Mondiale non è ancora iniziato. Praticamente è la domanda che mi fanno in continuazione. E io dico che farò del mio meglio con quello che avrò. È ovvio che l'ultima versione della Honda è migliore della precedente. Spero di meritarmi gli aggiornamenti, soprattutto la frizione che incide sulla frenata. Attualmente la moto saltella un po' in staccata. E devo dire che Rossi, denunciando il problema, aveva ragione. Ma è anche vero che la moto è nata bene, è ben bilanciata. Insomma, è come me la aspettavo".
Sabato e domenica ci sarà il primo confronto in pista coi rivali negli attesissimi test Irta a Montmeló. In palio per il più veloce questa volta non ci sarà una pole position, ma una BMW 330 CD: "Questi due giorni di test ci daranno già delle indicazioni precise sui valori in campo. Poi, di comune accordo con la squadra e con il mio team manager Sito Pons, vedremo cosa fare per cercare di progredire. Cosa penso della BMW in premio? Se dovesse toccare a me la darò in beneficenza all'associazione Andrea Tudisco, per la lotta alla leucemia. Vorrei farglielo veramente, questo dono".
CitazioneBuona la prima. Quella di uno straordinario Alex Barros che, all'esordio assoluto su una Honda 4T, ha vinto il GP del Pacifico MotoGP. Bravissimo il brasiliano ma eccezionale anche Loris Capirossi, che con la "vecchia" Honda 2T ha chiuso 3° a poca distanza dal compagno e da un Valentino Rossi alle prese con una moto scorbutica, soprattutto in frenata. Dopo una bella partenza, il campione del mondo le ha provate tutte ma si è dovuto accontentare di seguire Barros sul traguardo. Anche perché i piloti del team Pons, il brasiliano e forse ancora di più Capirossi, sono stati incredibili. Fuori dopo un terzo di gara Daijiro Kato, con la Honda 4T ko quando era 2°. E la stessa fine ha fatto dopo 16 giri anche Max Biaggi, per la gomma anteriore improvvisamente rovinata sulla sua Yamaha (era 4°). Il romano ha così perso la seconda posizione iridata a favore di Ukawa, 4° all'arrivo con la Honda 4T davanti a Checa (Yamaha). Ultima annotazione: a Motegi la Honda ha vinto il titolo costruttori MotoGP
CitazioneHa deciso tutto uno spettacolare capottamento, alla fine della quindicesima prova speciale a Paparoa Station, senza conseguenze fisiche per l'equipaggio. In quel momento, mentre Richard Burns finiva malamente fuori strada, Marcus Gronholm diventava campione del mondo rally per la seconda volta in carriera. Con il compagno inglese fuori dai giochi, infatti, il vantaggio che il finlandese della Peugeot vantava alla viglia di questo rally di Nuova Zelanda gli ha permesso di laurearsi aritmeticamente iridato. Senza considerare che Gronholm ha poi chiuso al comando la seconda tappa della gara in corso sulle strade intorno a Auckland.
Burns avrebbe dovuto vincere le tre ultime tre corse in programma sperando che il finlandese accumulasse in tutto meno di 7 punti. Ma si è autoeliminato quando aveva un minuto di vantaggio sul rivale, come ha peraltro fatto nel corso della prima giornata Colin McRae con la Ford, ritirato per un'uscita con danni alla sua Focus che gli hanno impedito di continuare. In ballo, a livello puramente teorico, resta ancora Gilles Panizzi con un'altra 206 del Leone: ma alla fine della seconda frazione si trova in ottava posizione, mentre per restare in gioco dovrebbe assolutamente vincere sperando in una battuta a vuoto di Gronholm. Praticamente impossibile.
Tornando alla seconda giornata, dopo le 10 speciali in programma alle spalle di Gronholm troviamo l'altro suo compagno Rovanpera (staccato di 55"3), poi le due Subaru del norvegese Petter Solberg e del finlandese Tommi Makinen, quindi la Ford di Carlos Sainz e la Hyundai del "vecchio" Juha Kankkunen. La gara, oltre a Burns, ha perso altri due protagonisti: il sorprendente Jani Paasonen, che aveva chiuso 5° la prima tappa con la Mitsubishi, ritirato per un capottamento nella lunga speciale Parahi-Ararau; e l'estone Markko Martin, fuori per un incidente con la sua Ford a 5 km dalla conclusione della speciale numero 14. Il suo ritiro ha consegnato alla Peugeot il titolo costruttori, il terzo consecutivo per la Casa francese cui servivano solo 4 punti per riconquistare la corona. Comunque vada l'ultima tappa, la Peugeot torna a casa con il Mondiale piloti e costruttori in tasca. Complimenti.