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Discussioni - thedarkenemy

#1
Ciao a tutti ragazzi, ogni tanto ripasso a fare un saluto!

e ho pure belle notizie!

oltre al primo bimbo (ormai ha 3 anni) è arrivata 1 mese fa la sorellina!
gli anni sono 32..... stica che quanto bazzicavo il forum di anni ne avevo quasi 10 in meno! come passa il tempo.....

aspetto i vs. saluti!

CIAO!
#2
CIao a tutti ragazzi!

Vi ricordate di me? o vi siete dimenticati???

Vorrei chiedervi un consiglio, ho cercato in lungo e in largo ma nisba...


ho una bella EAX1600PRO, con hdmi e sono in procinto di prendermi un bel monitor 23 o 24" anceh x sfruttare l'HDMI ma purtroppo sta scheda qui ha un dissi con una ventola che è un turboreattore, fa un bordello micidiale, ed io voglio una ventola molto silenziosa.

il problema mio è che ho uno slim case della HP, in dettaglio l'S3010 ed ho al massimo 7cm di spazio disponibile x l'ingombro dissi e da quel che ho visto minimo sono da 9cm.

qualcuno di voi conosce qualche casa che fa qualche dissi slim?

in alternativa ho messo in cantiere la sostituzione con una HD4550 con HDMI e dissi passivo, sempre low profile!

Secondo voi che faccio? cambio?

fatemi sapere.
#3
La musica in digitale / YeLLOWCaRD
10 Luglio 2004, 14:30:10
segnalo a chi piace il PUNK quasto nuovo gruppo.

Ciao

#4
La musica in digitale / attnezione........
30 Maggio 2003, 13:06:29
Fonte:

http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/napster/retata/retata.html


Settantacinque persone indagate per violazione del diritto d'autore e ricettazione, e un esercito di tremila utenti del web che in questi giorni vengono identificati e denunciati per gli stessi motivi. Ma l'inchiesta della Guardia di finanza di Milano sui pirati della rete di cui Repubblica è venuta a conoscenza è senza precedenti anche per la svolta radicale che segna nell'approccio giudiziario alla circolazione via Internet di musica, video, software............



[CONTINUA, AL LINK]



#5
La musica in digitale / Prove audio!
02 Marzo 2003, 10:22:52
Ciao, sto facendo alcune prove con 3 programmi che elaborano il segnale audio, ed in particolare:

MP3, Ogg Vobis, WMA e VQF

una volta terminate le prove vi darò le mie impressioni!

CIAO

#6
Tokyo (Giappone) - Ad un anno tondo tondo dal primo annuncio, e ad otto mesi dal rilascio delle specifiche definitive, il formato riscrivibile Blu-ray Disc è pronto per seguire la via del mercato. Il consorzio di aziende che hanno sviluppato il neo standard - Hitachi, LG Electronics, Matsushita Electric Industrial, Pioneer, Royal Philips Electronics, Samsung Electronics, Sharp, Sony e Thomson - ha infatti varato le licenze necessarie per sviluppare, produrre e vendere prodotti basati sul formato Blu-ray Disc.

Il formato Blu-ray Disc non sarà l'unico a battagliare, nel prossimo futuro, per la successione all'attuale generazione di dischi ottici: il DVD-Forum, che ha ancora una volta fallito nel tentativo di far convergere l'industria su di un solo formato riscrivibile, sta infatti definendo gli standard per una nuova generazione di DVD basati sia sul tradizionale laser rosso, i cosiddetti HD-DVD, sia sul laser blu-violetto, le cui specifiche - secondo quanto ha annunciato il DVD Forum lo scorso anno - saranno basate sul formato proposto da NEC e Toshiba sotto il nome di Advanced Optical Disc (AOD).

All'arrivo delle licenze, rilasciate ufficialmente lo scorso lunedì, dovrebbe seguire, entro la fine dell'anno, il rilascio delle prime unità in grado di leggere e scrivere i nuovi dischi Blu-ray. Sony è stata la prima, lo scorso anno, a svelare un prototipo di lettore Blu-ray dedicato al mercato consumer, seguito poi dalla prima unità 3X (108 Mbps) presentata lo scorso novembre da Intersil.

Le licenze, di durata decennale, hanno prezzi compresi fra i 20.000 e i 60.000 dollari per lo sviluppo e la vendita di prodotti e fra i 4.000 e i 12.000 dollari per il sistema di protezione dei contenuti (Content Protection System Adopters Agreement for Blu-ray Disc Rewritable): il costo varia a seconda della tipologia del prodotto a cui si applicano le royalty (lettori/registratori, componenti e altri media, attrezzature per la produzione e il testing). Maggiori dettagli sulle licenze si possono trovare in questa pagina.

Il formato Blu-ray Disc adotta un laser blu-violetto con una lunghezza d'onda inferiore a quella dei laser di colore rosso impiegati con l'attuale generazione di DVD: questa caratteristica consente di codificare i dati in spazi più contenuti e portare la capacità dei nuovi dischi a 27 GB per singolo lato.

Il nuovo standard è utilizzabile per un'ampia varietà di applicazioni, inclusi gli archivi di memorizzazione, i dispositivi Ultra Density Optical (UDO) e la registrazione video consumer (DVR). La soluzione permette di registrare più di 13 ore di video compresso in qualità standard oppure circa due ore di video in alta definizione (HDTV): la velocità di trasferimento dati è di 36 Mbps. Come standard di compressione il formato Blu-ray adotta l'MPEG-2, una tecnologia che, seppur non più giovanissima, gode ancora del più ampio supporto sul mercato del broadcasting digitale e della registrazione di contenuti audio/video.

Quello dei videoregistratori digitali e dei decoder per la TV ad alta definizione sembra uno dei mercati più promettenti per la nuova generazione di DVD riscrivibili: questi prodotti, secondo un rapporto di In-Stat/MDR, dovrebbero raggiungere i 62 milioni di unità entro il 2006. Per far decollare questo mercato il consorzio Blu-ray avrà però bisogno dell'appoggio dell'industria cinematografica e delle emittenti di TV digitale: a questo scopo il formato Blu-ray Disc include un sistema di protezione del copyright basato su di un ID digitale unico scritto su ogni disco.

Nel prossimo futuro i promotori del neo standard contano di apportare migliorie alle attuali specifiche e introdurre media da 30 GB e, grazie ad un doppio layer di registrazione, 50 GB per singolo lato.

Blu-ray Disc, sebbene parta in anticipo, sembra destinato a fronteggiare un temibile avversario: ecco quale

Ciò che ha attratto maggiormente l'interesse degli esperti del DVD Forum verso la tecnologia AOD è il fatto che questa, utilizzando lo stesso sottostrato da 0,6 mm dell'attuale generazione di DVD, dovrebbe consentire ai produttori di costruire dispositivi in grado di leggere e scrivere DVD a laser rosso e a laser blu sfruttando gli impianti di produzione preesistenti: questo, secondo NEC e Toshiba, si tradurrà in un notevole risparmio economico e, nello stesso tempo, accelererà notevolmente l'adozione del nuovo formato.

Mentre gli HD-DVD saranno particolarmente dedicati al mercato dei videoregistratori e della TV digitali, e potranno contenere fino a 9 GB di video a basso bit-rate (7 Mbit/s) su due layer, i dischi a laser blu-violetto proposti dal DVD-Forum saranno dedicati all'archiviazione di video ad alti bit-rate e avranno una capacità di 20 GB per singolo lato, dunque qualcosa in meno rispetto al formato Blu-ray Disc.

Il successo sul mercato dei nuovi formati a laser blu-violetto è messo a repentaglio proprio dall'ennesima frattura che sta dividendo l'industria del settore: il rischio è che si ripeta ciò che è avvenuto con gli attuali formati DVD riscrivibili, DVD-R/RW e DVD+R/RW, il cui decollo è stato lungamente frenato dall'incertezza e dalla confusione generata nei consumatori dalla coesistenza sul mercato di due tecnologie antagoniste e fra loro incompatibili.





   
#7
L'annuncio che il sistema Microsoft per un peer-to-peer legale sta ora per entrare in fase di beta testing solleva enorme attenzione presso gli addetti ai lavori. Ed è destinata ad incuriosire molti di coloro che oggi utilizzano abitualmente i network del p2p.

Sfruttando l'onda lunga del clamoroso successo della condivisione p2p e puntando sulle esperienze già maturate dai più popolari network del file-sharing, Microsoft è infatti ormai in avanzato stato di realizzazione di un nuovo software per la messaggistica e la comunicazione. Un sistema al momento conosciuto con il nome in codice di "Threedegrees".

Il prodotto, che entrerà in fase di beta testing a partire dalla prossima settimana, si rivolge in modo particolare alla così chiamata "Net generation", quella fascia di ragazzi compresa fra i 13 e i 24 anni che utilizza abitualmente chat, messaggistica istantanea e programmi di file-sharing per comunicare con gli altri e scambiarsi file. Non sono gli unici a farlo, certo, ma gli studi di settore indicano che quella è la "clientela" potenzialmente più interessata.

Con Threedegrees, Microsoft sostiene di voler offrire agli utenti più giovani di Windows XP un modo ancora più facile, intuitivo e completo per socializzare e condividere file. Il tutto nell'ambito di un ambiente "pulito" e sicuro, dove la musica si ascolta ma, attenzione!, non si copia.

Chat e condivisione di file e musica potranno avvenire all'interno di gruppi a cui potranno partecipare fino a 10 utenti: gli appartenenti allo stesso gruppo potranno ad esempio stilare una lista di canzoni condivise e ascoltarle in streaming: i formati audio supportati saranno MP3, WMA e WAV. In questo modo i brani di musica non verranno fisicamente scambiati né, assicura Microsoft, potranno essere registrati su disco. Il big di Redmond si è detto convinto che questo tipo di condivisione della musica non solo non infrange il copyright ma favorisce addirittura l'acquisto dei CD originali.

"Non è inusuale per molti acquistare un CD nuovo dopo averlo ascoltato presso un amico", ha detto Tammy Savage, leader del gruppo che in Microsoft si sta occupando dello sviluppo di Threedegrees. "Questo è un modo davvero comune fra la gente di apprendere dell'esistenza di un nuovo album: il passaparola fra amici è essenziale per il successo di un CD".

"L'importante - ha aggiunto Savage - è che le proprietà intellettuali delle case discografiche siano tutelate e la musica protetta dalla copia".

Quello di Microsoft sembra dunque un curioso esperimento per la condivisione legalizzata di musica via Internet. La sfida è naturalmente convincere gli "scalmanati" che oggi si scambiano tonnellate di file attraverso i network P2P a sottrarre preziosa banda ai rampanti software di file-sharing per montare in groppa ad un docile pony addestrato.

Oltre alla musica, gli utenti di uno stesso gruppo potranno poi condividere foto e altri tipi di file semplicemente trascinandoli sulla relativa icona che apparirà sul desktop di ciascun utente: ogni icona rappresenterà un gruppo e potrà essere visualizzata direttamente sul desktop di Windows. L'utente potrà inviare messaggi istantanei e piccole emoticon a tutti i membri del gruppo, oppure chattare privatamente con ognuno di loro.

Savage ha garantito - strano ma vero - che tutto il sistema si baserà su di un'effettiva rete peer-to-peer: questo significa che tutto ciò che gli utenti si scambieranno transiterà direttamente da un PC all'altro senza l'intermediazione di alcun server.

Microsoft ha spiegato che il proprio software di P2P verrà rilasciato sotto forma di aggiornamento chiamato "Windows Peer-to-Peer Update for Windows XP" e potrà essere installato esclusivamente sui PC con Windows XP Service Pack 1 e MSN Messenger 5.

Il colosso di Redmond non ha specificato date di uscita per Threedegrees, limitandosi a dire - per bocca di Savage - che "abbiamo ancora un bel po ' di lavoro con gli altri gruppi che interagiscono col progetto".

"Il più grande sforzo - ha ammesso Savage - è stato quello di imparare il più possibile sui desideri, lo stile di vita e le preferenze dei teenager e riversare quanto appreso in questo prodotto".

All'inizio del 2001 Microsoft annunciò un altro progetto P2P, denominato Farsite, ma in questo caso rivolto prevalentemente al mondo aziendale.



   
#8
Ha ufficialmente aperto i battenti MusicBrainz, un database di musica simile a CDDB che ricorda da vicino Auditude. Ma questa volta i contenuti, similmente a quanto succede su Freedb.org, vengono rilasciati sotto una licenza aperta.

L'obiettivo di MusicBrainz è quello di sviluppare e promuovere un metodo standard e aperto per il riconoscimento e l'identificazione della musica digitale attraverso Internet. Il servizio vuole distinguersi da tutti gli altri cloni di CDDB fornendo agli utenti un motore di ricerca dei brani basato su XML che sia capace di fornire un maggior numero di informazioni oltre ad artista, album, titolo e traccia.

Per estendere i benefici della catalogazione dei brani musicali anche ai formati digitali, MusicBrainz offre un tool gratuito, chiamato MusicBrainz Tagger (per ora disponibile solo per Windows), attraverso cui è possibile identificare non soltanto le tracce audio di un CD di musica, ma anche file audio compressi in formato MP3 e Ogg Vorbis. La tecnica usata, già adottata in altre tecnologie proprietarie, analizza il file audio compresso e ne ricava una sorta di "impronta digitale" che può poi essere confrontata con quella archiviata nel database on-line. Questa tecnologia è già stata proposta nel recente passato per riconoscere un brano di musica alla radio attraverso un telefono cellulare.

Il programmino di MusicBrainz è anche in grado di completare o sovrascrivere in automatico i tag standard ID3 dei file MP3 o Ogg Vorbis in modo da aggiornarli con i metadati ottenuti dal database on-line.

Il servizio di "tagging" dei brani compressi è bidirezionale: questo significa che chiunque può contribuire ad arricchire il database di MusicBrainz inviando, attraverso il Tagger, le informazioni contenute all'interno dei propri file in congiunzione con la loro impronta digitale.

Ai servizi di ricerca offerti da MusicBrainz si può accedere direttamente sul sito Web dell'iniziativa o, nel prossimo futuro, attraverso tutti quei software - player, ripper, jukebox, programmi di masterizzazione, ecc. - che ne integreranno il client.

Al momento MusicBrainz dichiara di avere un archivio contenente oltre 650.000 tracce audio, parte delle quali è stata importata da Freedb.org.

L'organizzazione sostiene di aver già iniziato a stipulare accordi commerciali e non commerciali con diversi sponsor, fra cui aziende che operano nel campo dell'intrattenimento digitale, produttori di dispositivi hardware OEM, e "altri servizi di musica online interessati ad aiutarci a sviluppare un'alternativa attuabile e a basso costo agli attuali servizi commerciali di metadati musicali".


#9
I files con estensione .ogg sono specifici e caratteristici in quanto essi stessi garantiscono le prorieta' e le immediatezze che si possono riscontrare nei files che costituiscono i DVD
( per l'esattezza i file con estensione.VOB)
Sono praticamente dei contenitori di iformazioni quali audio, video, sottotitoli, e capitoli selezionabili prorpio come possono esserlo i VoB di un DVD.
Le vere e proprie Chicche di questa nuova estensione(che ripeto e' semplicemente formato da un avi codificato con quelsiasi tipo di codec-divx 5.0-5.01-5.02 o 3.11alpha o 4.2 o Xvid ,
muxato con una traccia Audio+sottotitoli +capitoli)
sono:

1)l'audio codificato in Ogg Vorbis che consente di avere una traccia audio codificata a bassissimo bitrate avente miglior qualita' di una codificata in mp3 per esempio: un film di 2 ore
con audio codificato in mp3 a 128 kbps occupa circa 110-120 mega
con l'audio in Vorbis si ottiene la stessa qualita'(se non addirittura migliore) codificandolo in OGG vorbis(esensione .OGG) a 64 kbps con il risultato di uno spazio dimezzato, per un
film di 2 ore circa 60-64 mega

2)l'immediatezza nello scorrimento del filmato...non so se avete notato che usando il media Player spesso ricercando una particolare scena del film questo non viene aggiornato subito e
soprattutto si riscontrano problemi di sincronia audio-video in quanto la traccia video e' accelerata rispetto a quella audio poiche l'aggiornamento risulta lento
con un risultato piuttosto frustrante che vi fa pensare 2 volte prima di cercare una scena a caso
con questo nuovo metodo non avrete piu' problemi..la ricerca delle scene va' per key-frame e sara' istantanea quanto quella del DVD

3)l'aspetto piu' incredibile e in ultimo forse la vera utilita' in termini di spazio risparmiato e' da associare alla combinazione di questa estensione(.OGM)al nuovo modo di poter
sfruttare lo spazio di un cd con il novo sistema "mode2cdmaker"(che trasforma un qualsiasi avi in esensione .DAT) che associato all'estensione .ogm assicura
di poter sfruttare appieno e nel miglior modo possibile lo spazio di un cd infatti"UN CD DA 700 MEGA PUO' ESSERE SCRITTO FINO A 800 SE NON ANCORA DI PIU' IN OVERBURNING!!"
mi spiego meglio:

quando andiamo a masterizzare un cd (flusso audio-video come avi o dati di ogni sorta) lo facciamo nella modalita' ISO1 questa modalita' ci consente di sfruttare ad esempio un cd da 80
minuti(che infatti non sono 700 mega ma di piu', circa 800)soltanto per 700 mega in quanto devono rimanere liberi 100 mega di spazio
per i Byte correction..ovvero dei files che correggono al volo un eventuale usura del cd o qualche traccia che si puo' essere rovinata.
qundo creiamo un cd audio sfruttiamo la modalita' Iso2 che ci consente di sfruttare appieno gli 80 minuti(800 mega) cosi' con questo nuovo programmino(mode2cdmaker) possiamo far passare
il file avi nella forma iso2 sfruttando cosi' 800 mega appieno...si creera' cosi' un file .DAT che occupera' al massimo le capacita
del cd ma che sara' sprovvisto dei byte correction..pero' per eventuali usure del cd questo risultera' illegibile.. e qui finalmente entra in gioco la funzione del file ,Ogm
che consente con uno spazio minimo(circa 6-7 mega per cd) di risolvere questo spiacevole inconveniente...in poche parole rileva l'errore (se presente) e si sposta al k-frame successivo
consentendo cosi'la lettura indistinta di tutto il flusso audio-video anche se rovinato.

se si pensa quindi ad una ottima combinazione tra un divx creato con una doppia passata( che in molti casi fa' risparmiare il 30 % di spazio che normalmente occuperebbe con una singola)+
l'utilizzo del Divx 5.0 o 5.02 che puo' usufruire dei B-frame con un risparmio ancora piu' elevato in termini di bitrate
rispetto ai delta frame utilizzati con i vecchi divx 3.11 o 4+
l'utilizzo dell'audio in Ogg vorbis che consente ancora una volta risparmio rispetto all'audio in mp3+
la possibilita' di guadagnare 100 mega di spazio per cd tramite il programmino mode2cdmaker trasformando il tutto in un file .DAT

si puo' arrivare a comprendere quanto la qualita' del filmato finale si avvicini di molto a quella del DVD sfruttando 1 al massimo 2 cd solamente!!!


per chiarire:

1)vengono creati 2 file uno video(avi) e 1 Audio(ogg vorbis)
2)vengono muxati con il programma OGGMUX che volendo potra' contenere anche capitoli e sottotitoli
e si creera' un file con estesione OGM(che comprendera' tutto questo)
3)tramite l'uso di mode2cdmaker si trasforma il file OGM in file .DAT
4) si masterizza

pS:non spiego la procedura mediante la quale si masterizza e si ottiene un file .DAT, rimando questo al tutorial del sito : www.doom9.org se guardate bene ci sono anche le traduzioni
in Italiano, comunque e' molto semplice, tra breve creero' tutto un tutorial in formato PDF
qui vi dico solo di che filtri (poiche' di filtri avrete bisogno) dovete avere per poter leggere i file . DAT o semplicemente .OGM che ho nelle mie cartelle:

Ogg Vorbis Direct Show Filters: http://www.doom9.org/Soft21/Filters/OggDS.exe
Ogg subtitle filter (necessario solo se volete i sottotitoli) http://www.doom9.org/Soft21/Filters/SubTitDS.exe
Riff CD/XA filter for / XCD(necessario per codificare i file .DAT
ovviamente che comprendono i file .OGM http://www.doom9.org/Soft21/Filters/riff-cdxa-filter-test6b.zip


GUIDA di tale utente xxxxx, x info passo il file! così da poter contattare il relatore....CIAO


#10
Fare musica servendosi del computer è una prassi consolidata sia dai professionisti sia da chi compone per hobby. Il problema principale è trovare il software giusto, soprattutto se si appartiene a questa seconda categoria.

INTERESANTE ARTICOLO , DA VEDERE!

http://punto-informatico.it/p.asp?i=42892

#11
La musica in digitale / KaZaa denuncia tutti
29 Gennaio 2003, 07:57:45
Il produttore del software peer-to-peer sostiene che le major abusano del copyright per buttare fuori dal settore i potenziali rivali. Con questa denuncia Sharman Networks spera di bloccare l'azione giudiziaria contro KaZaa

Con le loro crociate legali e la rivendicazione oltre ogni buon senso dei diritti di proprietà intellettuale le major della musica e del cinema hanno esagerato e hanno tentato di impedire a potenziali concorrenti di fare ingresso nel mercato della distribuzione online. Questa la tesi con cui Sharman Networks, che produce il celebre software peer-to-peer KaZaa, ha presentato denuncia contro le associazioni dei produttori.

La denuncia, depositata presso un tribunale di Los Angeles, parla di una condotta "oscena" da parte dei discografici e dei produttori cinematografici, un comportamento che, secondo Sharman, fino a quando persiste dovrebbe impedire alle major di brandire in tribunale ulteriormente i propri copyright.

Stando alla denuncia, esponenti e partner di Sharman Networks si sono più volte incontrati nel corso del 2002 con rappresentanti dell'industria di settore senza mai riuscire a strappare un qualsiasi accordo per la distribuzione di contenuti legali attraverso i sistemi peer-to-peer.

Con questa operazione giudiziaria, Sharman spera di poter bloccare l'iniziativa giudiziaria che con la consueta testardaggine hanno portato contro di lei le associazioni dei produttori.

Va detto che la mossa di Sharman non è del tutto originale. In passato già altri player del peer-to-peer sotto il fuoco di fila delle major ricorsero al medesimo espediente legale, senza peraltro ottenere risultati apprezzabili. Secondo i legali di Sharman Networks, però, "quello che l'industria non capisce è che KaZaa è diverso. E ora devono affrontare le conseguenze legali".

Dalla sua, Sharman può contare su alcuni precedenti che potrebbero sostenere l'azione legale appena partita. L'anno scorso, infatti, un giudice ordinò ai grandi produttori dietro le operazioni Pressplay e Musicnet di fare chiarezza sulle proprie pratiche, considerate potenzialmente lesive di un mercato concorrenziale. Sebbene non abbiano prodotto lo stop delle due iniziative, gli accertamenti ordinati hanno messo in chiaro che esiste un rischio nel modo in cui i "grandi" stanno gestendo la nascita del proprio business online.

In una breve risposta sul caso un rappresentante della RIAA, l'associazione dei discografici, si è limitato ad affermare che "la pretesa che l'assenza di licenze ha inibito il loro sviluppo fa ridere".

Quella di KaZaa appare come l'ultima delle grande battaglie sul file-sharing che hanno preso corpo dai tempi dalla clamorosa vicenda di Napster ad oggi.

Fonte: http://punto-informatico.it/index.asp

#12
La musica in digitale / Morpheus rialza la testa
23 Gennaio 2003, 13:07:48
Chi pensava che uno dei grandi nomi del file-sharing, Morpheus, avesse concluso la propria esistenza, dovrà ricredersi. StreamCast Networks, che distribuisce il client peer-to-peer, ha infatti dichiarato di aver quasi concluso lo sviluppo di una nuova versione del software, con caratteristiche che difficilmente incontreranno il favore delle major della musica.:D

L'azienda, da tempo in guerra proprio con i grandi produttori musicali, ha anticipato che la prossima edizione di Morpheus potrà essere gestita anche in automatico, consentendo di "programmare" il PC e lasciare che ricerchi in rete sulle liste di utenti interconnessi i file desiderati per poi prelevarli senza ulteriori interventi dell'utente.

Questi automatismi saranno anche estesi all'utilizzo dei gruppi di utenti e server, in modo tale che ricercando un certo file, Morpheus da solo analizzerà quanto si trova in ciascun "network" a cui potrà accedere saltando da un network all'altro fino a quando non l'avrà trovato. Una funzionalità avanzata che, secondo StreamCast, consentirà di trovare quelle registrazioni rare che non si trovano nei negozi. Va da sé, però, che potrà essere utilizzata anche per individuare e scaricare file coperti da copyright.

Per riuscire nell'intento di riguadagnare il favore del pubblico che per lungo tempo ha premiato Morpheus, StreamCast dovrà però anche superare le grane legali che proprio nei prossimi due o tre mesi potrebbero portare, secondo alcuni analisti, alla chiusura dell'azienda tout-court.


#13
La RIAA vuole i nomi degli utenti p2p


Nella battaglia legale con Verizon vuole costringere i provider ad agire senza ordine diretto del magistrato. Tutti con il fiato sospeso. Già pronte le lettere di diffida a provider e utenti. Verizon vuole resistere

Washington (USA) - Si anima la battaglia che vede da un lato i discografici americani e dall'altro il provider Verizon, una guerra legale dalla quale emergerà un elemento fondamentale nel futuro della lotta alla pirateria musicale condotta attraverso i sistemi di condivisione dei file, peer-to-peer (p2p) in testa.

Il giudice federale John D. Bates che presiede il caso ha infatti interrogato Verizon per sapere per quale ragione non abbia cancellato l'account di un proprio utente che la RIAA accusa di essere un "grosso distributore" di musica pirata attraverso i sistemi p2p.

Verizon ha tenuto duro sostenendo da un lato che non si può chiedere ad un provider di monitorare le attività online di un utente come fosse un poliziotto e dall'altro che senza uno specifico ordine della magistratura il provider non può cancellare l'account di un proprio cliente. "Non vogliamo - ha dichiarato Verizon - essere il poliziotto della situazione". Verizon ha anche sottolineato che qualora cancellasse gli account in questo modo si esporrebbe ad ulteriori denunce da parte dei clienti, "messi al bando" senza un ordine specifico di un magistrato.

Ancora è presto per sapere cosa deciderà il giudice, quel che è certo è che dalle sue decisioni dipenderanno i futuri "equilibri" tra i detentori del copyright difesi dal Digital Millennium Copyright Act e i provider, stretti nella morsa di utenti che tengono alla propria privacy.

È evidente che qualora Bates desse ragione alle majors partirebbero numerose altre lettere verso i provider affinché agiscano contro gli utenti più "indisciplinati". I discografici, infatti, monitorano costantemente l'uso che viene fatto degli strumenti p2p e tengono traccia degli IP più "attivi".

Proprio per contrastare questa possibilità, come si ricorderà, un folto gruppo di aziende tra cui Yahoo! aveva consegnato al giudice una memoria di 30 pagine in cui si sostiene che "ciò che la RIAA sta in realtà cercando di ottenere, alla fine, è di spostare l'onere della tutela del copyright dai propri associati (...) ad un provider che non fa altro che fornire una connessione internet al proprio cliente".


#14
Al via nuove crociate contro il P2P


 Non ci sono più lacci che impediscano ai discografici statunitensi di dare la caccia al singolo utente dei sistemi di condivisione. I provider devono rivelare l'identità dei clienti anche senza l'intervento di un magistrato. Terremoto

Non c'è privacy o politica aziendale che tenga: quando un detentore di copyright chiede il nome di un utente, il suo provider deve consegnarlo se in gioco c'è una possibile violazione di diritti di proprietà intellettuale, come può accadere se l'utente sfrutta sistemi di file-sharing. Questo il senso di una sentenza con cui nelle scorse ore un provider americano, Verizon, è stato obbligato a identificare un proprio cliente e consegnare quei dati nelle mani dei discografici della RIAA.

La sentenza, che si appoggia totalmente sul famigerato Digital Millennium Copyright Act, che in pratica consente ai detentori di copyright di ottenere quei dati senza dover ricorrere ad un magistrato, apre dunque le porte all'effettiva applicabilità della norma. La RIAA, infatti, aveva chiesto a Verizon quel nome ma il provider si era opposto, venendo così trascinato in tribunale dove ora ha perso la causa.

Verizon, che come tutti i provider ha la necessità di offrire garanzie e tutele ai propri clienti, ha tentato di sostenere il proprio diritto a non sobbarcarsi oneri aggiuntivi di identificazione e gestione di dati in assenza di una esplicita richiesta della magistratura.

L'utente di cui la RIAA ha chiesto la "testa" è accusato dai discografici di aver messo a disposizione attraverso KaZaa almeno 600 brani di numerosi artisti, in aperta violazione delle leggi americane sul diritto d'autore.

Da questo momento in poi, dunque, i discografici avranno vita molto più facile nel perseguire una politica tesa a identificare e sanzionare direttamente non solo le aziende coinvolte nel file-sharing ma anche i singoli utenti che utilizzano questi sistemi.

La reazione dei provider statunitensi è per ora tenue e si limita a far notare come in questo modo sugli ISP venga riversato l'ingiusto onere di collaborare "a tempo pieno" con una istituzione come la RIAA sostenendo per questo costi addizionali. Senza contare naturalmente i danni di immagine che ora Verizon dovrà scontare per non essere riuscita a proteggere l'identità del proprio cliente.

Della clamorosa vicenda si sta occupando in queste ore naturalmente tutta la stampa americana, che riporta anche le perplessità di alcuni esperti di diritto che, come la professoressa Jessica Litman sul NYTimes, ritengono "preoccupante" l'aumento del numero di atti giuridicamente rilevanti che possono essere condotti senza l'intervento di un magistrato.

La vittoria della RIAA arriva a pochi giorni dalle pesanti dichiarazioni del suo chairman, Hilary Rosen, secondo cui i provider dovrebbero essere "tassati" perché danno accesso ai sistemi di condivisione dei file. Una posizione che ha scatenato le ire non solo dei provider ma anche di organismi come la Business Software Alliance, secondo cui colpire gli ISP non ha senso perché, anzi, con gli ISP occorre collaborare...


#15
Sia Windows XP che WinAMP contengono alcune vulnerabilità di sicurezza relative alla gestione degli attributi dei file audio sfruttabili da un malintenzionato attraverso file confezionati ad hoc. Cracking a tempo di musica

A conferma di come i file multimediali stiano divenendo uno dei punti deboli della sicurezza dei personal computer, la società Foundstone ha scoperto alcune vulnerabilità in Windows XP e WinAMP relative alla gestione dei file audio.

In entrambi i casi le falle possono consentire ad un malintenzionato di confezionare file MP3 o WMA malevoli che, sebbene all'apparenza innocui, possono compromettere la sicurezza di un PC.

"Il rischio è elevato - ha commentato George Kurtz, CEO di Foundstone - perché la portata di questo tipo di vulnerabilità, nell'era delle reti peer-to-peer, è molto elevata: ad un cracker basta mettere un file audio malevolo su uno dei più famosi sistemi di file-sharing per colpire in breve tempo migliaia di ignari utenti".

Il pericolo, secondo Kurtz, sarebbe particolarmente elevato per il fatto che sebbene la stragrande maggioranza degli utenti abbia imparato a lanciare con cautela file eseguibili o allegati di posta elettronica, non ha ancora maturato una simile e sana diffidenza nei confronti dei file multimediali, come quelli di musica.

Nel bollettino di sicurezza MS02-072 Microsoft descrive la falla come un buffer overflow presente nella funzione che permette alla Windows Shell, ossia la struttura che sta dietro all'interfaccia utente nota come Explorer, di leggere e interpretare gli attributi dei file audio MP3 e WMA. Ad un utente basta soffermare il puntatore del mouse su uno di questi tipi di file per innescare, nel caso questi siano stati creati con scopi malevoli, l'esecuzione di comandi.

A differenza di tutti i suoi predecessori, Windows XP è infatti in grado di leggere e interpretare gli attributi contenuti all'interno di un file MP3 e WMA e visualizzarne i relativi dettagli (titolo, anno, autore, durata, bit-rate). Questo fa sì che un aggressore possa inserire all'interno del file degli attributi corrotti in grado di sfruttare la falla ed eseguire codice a sua scelta.

Microsoft, che ha classificato questa falla come "critical", afferma che l'utente può essere indotto ad aprire file malevoli anche attraverso pagine Web o mail HTML: in quest'ultimo caso, però, il rischio sarebbe mitigato dalle restrizioni relative all'apertura degli attachment incluse nelle versioni aggiornate di Outlook e Outlook Express.

Microsoft, che ha sottolineato come il Windows Media Player non sia vulnerabile al problema, ha già rilasciato una patch che può essere scaricata attraverso la funzione "Aggiornamento automatico" o il link contenuto all'interno dell bollettino di sicurezza su menzionato.

Le falle che affliggono il noto media player WinAMP, tutte di tipo buffer overflow, sono tre e interessano le versioni 2.81 e 3.0 per Windows NT/2000/XP. Anche in questo caso un aggressore può sfruttare le vulnerabilità creando un file MP3 contenente attributi corrotti (alcuni tag ID3v2) e capace di eseguire, quando viene aperto con WinAMP, del codice malevolo.

Nullsoft ha rilasciato, sul sito di WinAMP , build aggiornatedi entrambe le versioni vulnerabili del player.

Una falla analoga a queste emerse lo scorso maggio sulla versione 2.79 di WinAMP.

http://www.winamp.com/news.jhtml?articleid=9680

#16
Il colosso giapponese si appresta ad introdurre sul mercato un nuovo tipo di CD protetto dalla copia che consentirà, attraverso l'autenticazione via Internet, la duplicazione dei brani su di un PC. Che sarà gratis solo la prima volta


A partire dal prossimo anno Sony immetterà sul mercato una nuova generazione di CD audio "protetti" da cui sarà possibile, in un modo sottoposto ad un rigido controllo, l'estrazione delle tracce audio su di un PC con Windows (già prevedibile la reazione degli utenti Mac e Linux che, ancora una volta, vedono i loro sistemi bellamente ignorati dalle major discografiche).
 
I nuovi CD "col lucchetto" di Sony, chiamati Label Gate CD, saranno riconoscibili per la presenza di un bollino e l'assenza del logo "Compact Disc Digital Audio".

Similmente ad altre tecnologie per la protezione dei CD di musica, come le ultime versioni della Cactus Data Shield di Midbar (ora di Macrovision), anche quella di Sony si basa sulla presenza, all'interno del CD, di due differenti versioni dei brani di musica: una tradizionale, riproducibile su qualsiasi lettore stand-alone, ed una compressa, riproducibile sui PC attraverso un player chiamato Magiqlip.

A differenza dei CD "ibridi" già sul mercato, Sony ha fatto in modo che la sua nuova protezione offra la possibilità agli utenti di copiare la musica in versione compressa sul proprio PC. Per fare ciò sarà necessario connettersi ad Internet e inviare a Sony il proprio product identifier (PID), una specie di numero seriale unico che contraddistingue ogni CD venduto: una volta autenticatisi, si riceverà una chiave digitale che renderà possibile decodificare la musica contenuta sul CD e copiarla sul disco. La chiave sarà però valida una sola volta e su di un solo PC: la successiva richiesta di una chiave di decodifica sarà a pagamento e costerà 1,64 dollari.

Sony sostiene che alla base della sua nuova protezione c'è il meccanismo di digital rights management OpenMG, una tecnologia di cui il colosso giapponese spera di estendere il supporto ai maggiori produttori di dispositivi audio.

Sony ha anche spiegato che le tracce audio convenzionali incise sui suoi CD Label Gate saranno protette da una tecnologia che ne previene al riproduzione e la copia sui computer. Fino ad oggi, però, simili barriere si sono rivelate ostacoli fin troppo fragili per i cracker e gli utenti più smaliziati

#17
elencatemi con quale programma ascoltate la musica, provvederò a stilare una clasifica delle vs preferenze!

prego di postare nome e versione!!

CIAO

#18
La musica in digitale / SEMPRE + DEMENTI
19 Novembre 2002, 22:04:49
il gruppo "GLI AMICI DI ROLAND" dopo il fotunato e fantastico cd AMICI DI ROLAND (chi di voi nn li ha mai sentiti...deve porcurarselo, è una grande cover dei + grandi successi dei cartoni animati del periodo 80....mazinga, Goldrake, Haidi, uomo tigre....) sono tornati alla carica con un altro pezzo ben riuscito: ZAMARAMANA, un mix delle + folgoranti sigle anni 80 che giravano in tv tra le quali spiccano....
A-Team, Zorro, Miguel son mi, Orzoway, Lancillotto 008, Lupin Theme e altre...., insomma, nelle case di un buon demente, e qui siamo in tanti, credo non possa mancare.!!

CIAO

#19
La musica in digitale / IN CONTINUO MOVIMENTO
15 Novembre 2002, 13:47:54
Dopo il successo de "La descrizione di un attimo" "In continuo movimento" si candida infatti a diventare uno degli album più influenti e pesanti nella storia della musica italiana.
Sorprendono in tutto le ballate che presto diventeranno pietre miliari ("Come l'aria", "Giorni migliori", la struggente "Per me è importante" e "Sarebbe incredibile"), si contrappongono episodi più sperimentali ("Tutto intorno a noi", "Polvere", "Il progresso da lontano", "Le onde" e "Strumentale") per la loro intrinseca bellezza.

un album che consiglio a tutti di ascoltare almeno una volta e, se i Tiromancino non li conoscete, questo è l'album giusto per apprezzarli al massimo, cogliendo l'essenza nei loro testi e nalle stupenda melodia.


#20
Uscirà a febbraio 2003 il doppio cd live dei Subsonica con tre inediti. Come già anticipato nell'intervista realizzata da MusicaItaliana.com, la band torinese ha approfittato del suo ultimo tour per dare vita ad una nuova scommessa discografica. Le canzoni sono state infatti registrate durate la tournée che ha fatto seguito alla pubblicazione di "Amorematico" e che si è di recente conclusa con un ottimo bilancio di presenze. La notizia è stata confermata dall'etichetta della band, la Mescal, che non lascia però trapelare alcuna indiscrezione sulla tracklist e sui brani inediti.