La chiamano "connessione veloce"... ma ancora più
velocemente l'ADSL consente di MONITORARE il comportamento
degli utenti...
Per ogni abbonato all'ADSL esiste un'apposita cartella
nel server predisposto alla connessione permanente che
memorizza TUTTI I TESTI DELLE EMAIL spedite e ricevute,
nonche' TUTTI I SITI VISITATI. Cio' in teoria fa parte del
servizio, quale funzione di backup, ma la delicatezza di queste
informazioni pone seri interrogativi su quelli che potrebbero
diventare i possibili utilizzi futuri. Per non parlare del pericolo
che tali informazioni possano essere carpite con atti di
pirateria informatica, o addirittura in modi piu' semplici, e cio'
potrebbe dare luogo a conseguenze gravissime ai danni degli
utenti.
Oggi si scopre che la connessione ADSL offre un efficace
mezzo di ispezione da parte di software installati presso
determinati servers. Non solo per la rapidita' dello scambio dati
(la velocita'.... caratterizza entrambe le direzioni!) ma anche
perche' l'ADSL essendo NOMINATIVA ed ABBINATA
all'intestatario dell'ABBONAMENTO TELEFONICO corrisponde
inequivocabilmente ad uno specifico utente.
Ad A.R. di Cagliari, per esempio, è bastato visitare il sito di
della Microsoft, con una velocissima connessione ADSL, ed
effettuare un aggiornamento di Windows, per segnalare agli
efficienti "robots" interattivi che la sua copia di Office 2000...
NON era correttamente registrata e non era stata pagata la
prescritta licenza d'uso.
Finora questi controlli interattivi raramente hanno avuto
effetto, perche' LOGIN e PASSWORDS utilizzati dagli utenti
per navigare, erano generalmente anonimi o associati a nomi di
fantasia... e moltissime denunce cadevano nel vuoto.
Ma poiche' con l'ADSL la connessione diventa NOMINATIVA...
nulla di piu' facile per la Guardia di Finanza di Cagliari che
presentarsi a casa del signor A.R., dopo poche settimane
dalla segnalazione di Microsoft Italia, e constatare la presenza
di programmi illegali nel PC dell'incauto utente, che fra l'altro si
dilettava nel collezionare MP3, ignorando che la semplice
detenzione di files musicali, anche se scaricati dal web,
comportano obbligatoriamente il pagamento dei relativi diritti
SIAE.
Per la cronaca, le violazioni di A.R. hanno comportato multe per
34.000,00 Euro.
Se episodi come questo aprono nuove strade per una corretta
regolamentazione della Rete, si pongono tuttavia inquietanti
domande su quale sia il giusto confine fra il rispetto della lega-
lita' e il rispetto della riservatezza degli utenti.
(ANSA)
nessuno che sappia quanto attendibile sia questa voce.....non ci credo!