Sulla legge contro il fumo...

Aperto da The Chosen One, 21 Febbraio 2005, 01:29:50

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Lexiw

CitazioneVi annoio con un altro dei miei post chilometrici, dato che ho finito gli esami e posso tranquillamente condermi un po' di "chiacchiere"... ;)

Penso che l'educazione prescinda dal fatto di fumare oppure no.
Sono stato fumatore anch'io (più di un pacchetto al giorno), e i salutisti esasperati li odiavo allora come ora, pur avendo smesso di fumare e nonostante la puzza di fumo mi dia (ovviamente) più fastidio di un tempo.
Da quelli che mi facevano menate perchè fumavo nella carrozza riservata ai fumatori del treno (senza capire che in quel caso, quelli fuori posto erano proprio loro) a quelli che appena sentivano odore di sigaretta gli veniva un principio di tumore al polmone, del quale ovviamente io sarei stato l'unico responsabile...

Allo stesso modo, già quando fumavo, mi dava un gran fastidio stare a tavola con gente che ti fuma in faccia mentre mangi, o in un ufficio senza finestre, sul posto di lavoro, o in macchina con i finestrini chiusi.

Insomma:
- da un lato: egoisti che se ne fregano degli altri e fumano anche quando e dove il buon senso lo sconsiglierebbe
- dall'altro: egoisti che vogliono imporre il salutismo a tutti i costi (da Sirchia a quello che mi faceva le menate nella carrozza fumatori del treno)

Detto ciò... sono decisamente a favore della legge sul fumo nei locali pubblici.
Finalmente in certi locali non ti piangono più gli occhi e non ne esci che puzzi di tabacco da fare schifo.

Però da lì ad imporre il salutismo senza se e senza ma ce ne passa...
Primo, perchè la tossicità non è nella sostanza, ma nella quantità ("è la dose che fa il veleno" recita un principio fondamentale di tossicologia). Secondo, perché quest'ottica benpensante dalla purezza di condotta della vita terrena è - quanto meno - culturalmente opinabile (signori miei, per quanto sia difficile da accettare, prima o poi si crepa comunque). Terzo, sarebbe ora di smetterla con questa blame culture da caccia all'untore: discorsi tipo "i miei amici fumano, e per stare con loro mi tocca andare nella zona fumatori e intossicarmi" sono la nuova frontiera del delirio vittimista; a questa gente bisognerebbe vietare di uscire con i loro amici, ovviamente a tutela della loro salute. Ma scommetto che non sarebbero d'accordo, poiché il salutismo fa comodo solo quando i divieti si applicano agli altri... :rolleyes:

E riguardo al fulcro del problema... Se il tabacco è una droga che uccide:
1. lo stato non dovrebbe commerciarla e lucrarci in modo così spudorato, in regime di monopolio
2. quanto meno sarebbe sensato che, per il fatto che vende e si intasca una marea di soldi con le tasse sulle sigarette, evitasse almeno di discriminare e di perseguitare moralmente le persone che ne fanno uso.
3. evitasse di buttare soldi per campagne preventive e altre idiozie: se fumare uccide, lo si vieta e basta. Sarebbe come legalizzare la marijuana e poi spendere un sacco di soldi per convincere la gente a non farne uso. Semplicemente idiota.

La legge che servirebbe di più sarebbe quella sul rispetto degli altri, che siano fumatori o no.
Il fumatore non è una persona che va in giro a spruzzare acido corrosivo sulla pelle degli altri per trarne un malsano piacere.
Sarebbe come dire gli automobilisti sono in realtà dei terroristi che pianificano l'annientamento dell'umanità attraverso la contaminazione dell'aria...

E' sempre un piacere leggere i tuoi discorsi (ho interrotto la lettura del thread solo per risponderti)! Complimenti!
Permettimi di dissentire pero' su alcuni punti:
- Lo stato spende per curare i danni da fumo, piu' di quello che guadagna dalla vendita delle sigarette; quindi se vorrebbe veramente "lucrare" sulle sigarette dovrebbe proibirle.
- Le tasse sulle sigarette (e il monopolio) sono appunto un sistema per limitare i danni (alle finanze) del fumo: 1)riprendono parte dei soldi che spendono e 2)se un pacchetto di sigarette costasse (il prezzo senza tasse) 60 centesimi chiunque sarebbe in grado di acquistarne a volonta' e quindi anche minorenni di 13 anni che di soldi a disposizione non ne hanno molti.

Superbox

Ciao Lexiw,

è un piacere anche rileggere te. Felice di rivederti bazzicare qui dentro. :)

CitazioneE' sempre un piacere leggere i tuoi discorsi (ho interrotto la lettura del thread solo per risponderti)! Complimenti!
Permettimi di dissentire pero' su alcuni punti:
- Lo stato spende per curare i danni da fumo, piu' di quello che guadagna dalla vendita delle sigarette; quindi se vorrebbe veramente "lucrare" sulle sigarette dovrebbe proibirle.
- Le tasse sulle sigarette (e il monopolio) sono appunto un sistema per limitare i danni (alle finanze) del fumo: 1)riprendono parte dei soldi che spendono e 2)se un pacchetto di sigarette costasse (il prezzo senza tasse) 60 centesimi chiunque sarebbe in grado di acquistarne a volonta' e quindi anche minorenni di 13 anni che di soldi a disposizione non ne hanno molti.

Sono due considerazioni sensate e perfettamente condivisibili, anche da me che ho appena scritto quel popo' di roba qui sopra. ;)
Però secondo me una stima precisa dei danni reali (a livello di benessere della società) del fumo di sigarette è molto difficile: il fumo non è mai l'unica causa a portare a infarti, tumori, o quanto altro. E' un agente (forte, per carità) che concorre alla loro insorgenza, ma per stabilire quanto certi interventi a livello di spese sanitarie siano attribuibili esclusivamente al fumo è una missione impossibile, seppur affascinante.
L'unica via credo sarebbe proibire la vendita e il consumo delle sigarette, in modo da avere dati reali sulla diminuzione effettiva di tumori e malattie correlate al fumo. Forse (è solo un'ipotesi) scopriremmo poi anche il reale peso di altre "concause", come l'aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, i medicinali che assumiamo, ecc...

In questo senso è da intendersi la mia condanna di principio alla condotta statale: vendere veleni e contemporaneamente chiederti di non comprarli.

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell

Lexiw

CitazioneIn questo senso è da intendersi la mia condanna di principio alla condotta statale: vendere veleni e contemporaneamente chiederti di non comprarli.
Ecco il problema che sta alla base di tutto!
Ma nemmeno lo stato puo' vietare la vendita di sigarette, l'unica cosa che puo' provare e' disincentivarla (tasse alte, campagne di sensibilizzazione, leggi antifumo).
Ora ci sarebbe da chiedersi (e probabilmente te lo starai chiedendo): perche lo stato non "puo'" vietare le sigarette come fa ora con la droga?
Eh, bella domanda. Ci sono tantissimi interessi dietro tra multinazionali e tabaccai vari e poi la differenza sostanziale tra la droga e le sigarette e' che le prime provengono da un mercato "illegale" mentre le seconde da fabbriche "ufficiali" e quindi la loro vendita non alimenta dei "delinquenti". Poi ovviamente non si puo' nemmeno confrontare droga e sigaretta, probabilmente la nicotina non e' considerata sufficientemente "droga" per via di tassi bassi di dipendenza o cose simili; quindi se non e' ufficialmente una droga e non si puo' illegalizzarla, quando lo stato la vietera', chi vietera' allo stato di dire cio' che e' droga e cio' che non lo e'?
In un paese come il nostro in cui la salute e' a carico dello stato e' difficile fare ragionamenti di questo tipo. Io personalmente vieterei il fumo finche' le spese mediche non vengono pagate da noi (direttamente si intende, la leggo anche io la busta paga :)).
A te la palla!




Superbox

Ah, beh... il fatto che il nostro staterello non si abbastanza "forte" per prendere decisioni radicali che vadano contro gli interessi di grossi poteri economici (come nell'America proibizionista di inizio 900: anche lì dietro all'alcol c'era un imponente giro d'affari, ma ciò non ha frenato i governanti dal proibirlo)... su questo non ci piove. :)

Il mio rimane un discorso di principio: se lo staterello è così codardo da non intervenire in questo senso, per lo meno si dia una regolata in senso opposto, cioè senza discriminare i fumatori come fossero drogati.
La dipendenza fisica da sigaretta è una cavolata (parlo per esperienza): quello che rende difficile (e a volte impossibile) smettere di fumare è la dipendenza psicologica, le abitudini consolidate (es: sigaretta->caffè; sigaretta->birra), la tentazione indotta dal vedere altri che fumano, ecc.
La dipendenza fisica si avverte (forse) nei primi due giorni di astinenza.
Nei successivi 6-12 mesi si lotta esclusivamente con quella psicologica.

A mio parere non è una droga come la si vuol etichettare. O almeno, lo è come un sacco di altre abitudini (guardar la tv, mangiare troppo, "alcolizzarsi" al bar, smanettare sulle voodoo... :D ecc). Certo, è un'abitudine che fa male. Però sono liberista di tradizione, e non sono per la condanna a priori di ciò che fa male: ognuno fa le scelte che ritiene adeguate, nel rispetto degli altri, e ovviamente prendendo coscienza dei (possibili) rischi a cui va incontro.
Il buon senso è sempre a livello individuale: un paio di sigarette al giorno (come un bicchiere di vino a tavola) non alzano così brutalmente le probabilità di danni al tuo organismo. Anzi... un goccio di vino a tavola è addirittura consigliato da alcuni medici, perché contiene antiossidanti. Allo stesso modo... è curioso (mi limito ad usare questo termine perché non vorrei sembrare troppo azzardato) che il Parkinson colpisca la gran parte dei non fumatori e solo un'infima percentuale di fumatori (ci sono ipotesi sul fatto che la nicotina agisca sul sistema nervoso non permettendo l'insorgenza di questa patologia).

Questo non significa che fumare fa bene: la bilancia pende comunque da lato dei danni all'organismo.
Ma come ho detto sopra, è la dose che fa il veleno.

Il rispetto verso i non fumatori, come dicevo nel mio primo post, per me rimane solo questione di educazione. :)

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell

The Chosen One

Ho provato sulla mia pelle la differenza tra dipendenza fisica e quella psicologica (un paio di settimane contro un anno almeno)... però ci tengo a dire che anche quella psicologica è una vera e propria dipendenza e che molto spesso non si può distinguere bene il fisico dallo psicologico (siamo così sicuri che la dipendenza psicologica non abbia una sottile base fisica... magari l'intero organismo si svincola bene con un paio di settimane... ma alcune parti rimangono coinvolte per più tempo, inoltre le abitudini umane possono essere abbastanza facilmente condizionate e non dimentichiamo che la nicotina può agire da riforzo)...
(per chi non ha capito le ultime frasi pensi ad "arancia meccanica"... agli effetti di associare alcune esperienze con altre piacevoli o spiacevoli).

Detto questo cosa rimane da dire:
piove, governo ladro! :D :D :D

Anche io non sono daccordo col governo che secondo me non si svincolerà mai dal peso delle multinazionali... ma non sono neanche soddisfatto del classico discorso sposta-problemi.
Sì, ci ammaliamo per qualsiasi cosa... non solo l'aria, anche i cellulari, la troppa esposizione al sole, i cibi trattati... e anche mangiare troppo fa male...
... condivido pienamente la visione che anche uscire con gli amici o giocare a pallone per qualcuno può essere una droga...
ma questo non ci deve far spostare i problemi:
il fumo fa male, crea dipendenza ed è una grossa spesa per lo stato; non è l'unica causa ma è una causa; e se si vuole fare qualcosa bisogna iniziare a risolvere quelle cause che almeno abbiamo ben chiare.
Se invece stiamo qui a dire che il fumo non è l'unica cosa che fa male, è come se volessimo in questo modo difendere questa abitudine; seppur condannandolo non lo facciamo prendendo una posizione... e alla fine ognuno lo può fare con quello che gli interessa e non si trovano mai soluzioni ai problemi.
Altrimenti si finisce nella classica logica: rubano tutti, rubo anche io.

Detto questo, ribadisco per l'ennesima volta che non mi importa un fico secco di discriminare i fumatori; anzi mi sembra così lontano da quello che penso che l'idea mi fa quasi ridere.
Per me la questione è un'altra; quella di fare le cose in maniera da ottenere un vero progresso nella nostra società; cambiando alcune abitudini e alcuni luoghi comuni di pensare.
Se poi uno vuole fumare fa come gli pare... dico solo che globalmente le persone dovrebbero adottare un'atteggiamento più consapevole e intelligente verso il fumo; in ogni caso dei progressi sono già stati fatti se consideriamo che qualche decennio fa le persone erano incentivate anche nei film a fumare... e si faceva vedere uno che fumava come se fosse un vero figo!
Io voglio cambiare quel modo di pensare; non voglio negare a nessuno la sua sigaretta.
Molto spesso però è difficile fare questi discorsi anche perchè chi fuma ha la coda di paglia; forse anche perchè, come me ai tempi, si rimprovera già da solo per la sua abitudine.

Insanity, daccordissimo a dividere in due la sala giochi; ma dopo si riuscirà a fare andare chi fuma nella zona fumatori?
Le spese che i ragazzi fanno anche a me sembrano a volte delle cavolate... ma sono dei ragazzi e cercano di rendere il posto migliore basandosi sulla loro visione della sala giochi. Si potrebbe fare molto di meglio, ma nessuno, io per primo, si prende mai la briga di farlo; bisognerà, come dicevano l'altra sera, mettersi a tavolino e parlarne.
Un saluto a tutti,



Questo messaggio è stato aggiornato da The Chosen One il 28/02/2005  alle ore  12:18:33
Andre.