Quando vita e silicio si fondono insieme.

Aperto da Neo, 12 Ottobre 2002, 13:30:28

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Neo

Le frontiere della tecnologia si stanno spostando di anno in anno verso nuovi lidi grazie a nuove scoperte e numerosi investimenti in risorse umane e finanziarie. Di questa settimana è la notizia che il colosso delle telecomunicazioni giapponesi, NTT Docomo, sta studiando la capacità del corpo umano di trasformarsi in una applicazione di tipo broad band.

Il portavoce della società, Yo Takahashi, ha affermato che questa possibile tecnologia si basa sulla naturale capacità del nostro corpo di condurre impulsi elettrici ad una elevata velocità paragonabile a quelle di una rete a banda larga; a dire il vero questo non è il primo studio in tal senso ma la società NTT Docomo vanta comunque il fatto di essere riuscita a controllare bene tutti i passaggi dei dati attraverso il corpo umano.

Al momento, però, non è ancora dato di sapere se questa tecnologia continuerà ad essere sviluppata a causa di possibili costi elevati e soprattutto non si sa se e quando verrà immessa in commercio: i problemi maggiori riguardano la compatibilità degli impulsi elettrici con il corpo a lungo termine.

Fatto salvo che la tecnologia possa essere implementata senza rischi per l'uomo, i possibili campi di applicazione sono davvero tanti ed interessanti: ad esempio, si potrebbero utilizzare dispositivi portatili collegati direttamente con il corpo e capaci di dialogare con esso; attraverso un contatto fisico con un'altra persona (stretta di mano) si potrebbero, così, scambiare notevoli informazioni da un dispositivo all'altro in pochi istanti. Altri esempi possonon essere tratti da applicazioni legate alla sicurezza: si potrebbe semplicemente accedere ad una stanza toccando la porta che ci riconoscerebbe ed autorizzerebbe ad entrare come si potrebbe accedere a computer in ambienti a sicurezza elevata, etc.

In questi casi, chiaramente, dovranno essere considerate anche le possibilità di fughe di dati non volute, oltre alle implicazioni sulla salute umana. Tutti interrogativi ai quali ci piacerebbe poter rispondere sin d'ora ma che, purtroppo, gettano un velo di oscurità sul futuro.

Ma le nuove scoperte non finiscono qui... Come avrete avuto modo di leggere o sentire, è da qualche tempo che si sta cercando una valida alternativa al silicio nelle cellule organiche. Ebbene, sembra che dopo numerosi tentativi, presso i laboratori Bell di Murray Hill, nel New Jersey, sono stati realizzati i primi prototipi di alcuni transistor funzionanti su una molecola organica della famiglia dei "tioli".

A differenza di quanto accaduto sinora, questi dispositivi presentano buone caratteristiche di risposta elettrica oltre al vantaggio di essere dimensionalmente dieci volte piu' piccoli degli stessi elementi realizzati con le più innovative tecniche litografiche. Un prossimo affinamento della tecnica, dunque, potrebbe portare alla realizzazione di veri microprocessori e memorie in grado di continuare il processo di miniaturizzazione avviato con il silicio che non ha ancora molta strada davanti a sè.

Oltre alle differenze fra questa scoperta e le precedenti ci sono anche aspetti molto simili: questi riguardano i problemi di routing e connessione delle varie parti con l'esterno. I "fili" che dovranno connettere il chip con la scheda dovranno essere molto piccoli e sufficientemente distanti per performare una buona connessione.

Secondo questi due studi, dunque, sembra proprio che le macchine assomiglieranno sempre di più agli uomini fino a fondersi in un tutt'uno... Realtà o fantascienza? Solo il tempo potrà svelarci questa verità!