Quando lo Shuttle fa Booom...

Aperto da Holysun, 01 Febbraio 2003, 20:40:49

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Superbox

Citazionequesta la metto alla pari delle barzellette sulle Twin Towers, o su Lady Diane...
è solo una mia opinione, ma mi sembra di cattivo gusto

"questa" cosa? :eek:

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell

ToxicWaltz

quello che c'era prima che editasse...era riferito a vampiro



Scritto Da - ToxicWaltz on 02 Febbraio 2003  13:51:48
Celly 900@1200 256mb Voodoo3 3500TV@203MHz e timings al minimo ;)
bios Voodoo4 4500 1.16
Presto anche una Voodoo5 5500!!

vampiro

Citazionequesta" cosa?
avevo detto io una ca..ata,poi ho rimediato subito!!!!!!
chiedo scusa per quello che avevo scritto prima.
non volevo fare una brutta batutta :o
ciau:)
gefrorce4ti pure adrenaline!!!!

Neo

vampiro che mi combini!!!!!!!!! :)

un pensiero anche da parte mia!!!!povere anime

Messaggio dalla redazione:
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:(:(:(

thedarkenemy

In quaesa discussione mi trovo d'accordo con il pensiero di Holysun ma pure, in parte, con cio che ha detto Superbox ma cmqe c'è pur sempre un aspetto da prendere in considerazione, cos'è più importante nella vita di tutti i giorni?

Cmqe il prezzo di sette vite umane mi pare un tantino troppo in nome della "RICERCA"



sembra talco ma non lo è serve a dari l'allegra...
se lo mangi o lo respiri ti da subito l'allegria...
COROCOROPOLLON!!!!

Holysun

Quello che volevo capire,visto che nella mia poco avventurosa vita evidentemente mi sfugge,è il bisogno spasmodico della ricerca a tutti i costi (tranne che nel budget) verso mete inutili.E' vero che qualcosa di buono da queste missioni spaziali verrà fuori,ma mi chiedo se gli stessi risultati sia possibile averli anche senza esse,magari con qualche anno di ritardo...ci sono molti campi dove l'uomo mette in discussione se stesso e i suoi limiti,chi per fama e chi per puro sprezzo dell'insuperabile,ma comunque per ragioni individualiste...chi ha scalato per primo l'Everest,non credo che pensasse di poter dare un giovamento all'umanità,ma comunque era la sua pellaccia ad essere in gioco,era solo lui e il limite.Però vedo nella ricerca spaziale,uno snaturato spirito di conquista,di sopraffazione tecnologoca rispetto all'uomo,di sprezzo della vita e del rischio,rischio che non corre chi progetta queste missioni,chi le finanzia,chi le appoggia.Gli astronauti vanno lassù mettendo le loro vite in mano a gente che pensa solo al tornaconto economico,che se ne infischia se con la metà dei soldi investiti(?) nel programma spaziale,avrebbe risolto molti problemi legati alla fame nel mondo,o dato una generosa spinta alla ricerca sul cancro,che non dimentichiamolo,va avanti soprattutto per le offerte fatte da gente comune...
Il sogno di abitare lo spazio lo vedo come un mostruoso dispendio di energie,vite,intelligenza,di risorse...e tutto per mettere in orbita un satellite meteo che ci dirà con un giorno di anticipo che pioverà.O la stazione spaziale,il cui scopo non l'ho ancora capito...insomma,forse sarebbe il caso di cominciare a giocare in casa,e pure sulla difensiva,visto che ormai l'uomo di margine non ne ha più molto.
Un'ultima cosa,è vero che la ricerca spaziale porta progresso,ma non dimentichiamo che è un progresso estremamente elitario,sono tecnologie talmente costose e particolari e soprattutto per niente versatili,che sono davvero pochi i campi in cui si può ottenere dei risultati.Le macchine ad idrogeno sicuramente sarebbero nate anche senza l'Apollo,e comunque mostra che è una tecnologia costosissima e applicabile con molta difficoltà.
- No news...good news -

Superbox

CitazioneLe macchine ad idrogeno sicuramente sarebbero nate anche senza l'Apollo,e comunque mostra che è una tecnologia costosissima e applicabile con molta difficoltà.

...come lo era quella del petrolio, a inizio secolo...
Ricorda che i benefici di una nuova tecnologia non si possono predire in modo accurato prima che essa sia stata sufficientemente "approfondita"...
Lo stesso tuo discorso delle patate che crescono in condizioni estreme nello spazio potrebbe applicarsi, magari, ad altre "condizioni estreme" sul nostro pianeta (è solo un esempio)...
La tecnologia è sempre elitaria e costosisissima, quando viene scoperta.
Il progresso si ottiene solo quando, per usare una frase di Henry Ford, i benefici diventano per tutti. Ma per arrivare a questo serve tempo... e impegno... e soldi... e sacrificio...
In proposito, ricordo molti miei amici che, anni fa, sostenevano l'inutilità del cellulare, e si schieravano a favore della tassazione di questo come bene di lusso.
Inutile dire che adesso lo cambiano ogni 6 mesi perchè "il modello nuovo è più fico"...

Per il mio cinismo, invece...
L'80% delle donazioni all'Unicef finiscono nelle tasche dei "burocrati" (esatto... dei "burocrati"!). Pensa un po'... se io vado da mail boxes e trasferisco 1000 euro dall'altra parte del pianeta, mi costa una piccola commissione (10? 20 euro?). Se li dò all'Unicef, mi costano 800 euro (è un paragone forzato, lo so, ma mi serve per rendere l'idea)...
La ricerca sul cancro, come quella sulle energie "pulite" (per modo di dire... perchè l'idrogeno è uno dei gas più instabili dell'universo - mi corregga repne se sbaglio - ma gli ambientalisti non ti verranno mai a dire "compra questa auto: c'è un piccolo rischio che esploda, in caso di incidente, però la cosa importante è che inquini meno"...) hanno dei grossi freni nei colossi farmaceutici e in quelli energetici, che vedrebbero crollare i loro fatturati e le loro egemonie se dovesse saltar fuori la "soluzione definitiva". In sintesi, queste ricerche non sono ferme perchè mancano i fondi...

Alla luce di tutto ciò mi sembra ridicolo dire che la Nasa sottrae il pane al terzo mondo...

P.S.: Se mi volete ancora più cinico, vi dico anche che questa tragedia, per quanto mi porti dispiacere, non mi stupisce allo stesso modo: tutte le missioni "critiche" comportano dei rischi; a livello statistico, prima o poi gli incidenti si verificano, dato che le imponderabilità, nel passare dal teorico al pratico, esistono sempre e in qualunque campo.
I cedimenti strutturali, poi, si verificano anche sugli aerei di linea.
Non per questo la gente rinuncia all'aereo per andare in vacanza (o i capi di stato fanno appelli pubblici ogni volta che muoiono 40, 80, 200 persone in un incidente aereo)...

Non voglio aver ragione a tutti i costi. Il mio, come il tuo, è solo un invito a riflettere...

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell

Khana

Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscienza...

E lo dice uno che sta all'inferno...

La morte vista come spreco è un concetto con cui non sono d'accordo.
Sarò eccessivamente induista sotto questo aspetto, ma la morte è un passo necessario per "completare" la vita. Temere la morte è segno di chi non ha ancora capito cosa la vita gli ha dato.
Oltretutto il rischio di vederesi le proprie parole rivoltate contro è fortissimo: valgono di + 7 vite di astronauti, o 7 milioni di vite di africani con l'AIDS ereditaria?
Allo stesso tempo, non si deve essere cinici di fronte al decesso di 7 persone.

La "causa" reale della morte di questi astronauti, intendo il principio-causa che ha portato alla conclusione-effetto morte degli astronauti, è stato proprio il taglio al budget NASA voluto dal governo USA, considerato il fatto che la ricerca spaziale non portasse a "nulla".
Lasciando perdere la disquisizione parallela sul fatto che proprio al "Nulla" mirano le ricerche spaziali (che potrebbe troppo facilmente sfociare nel sofismo), non si può ignorare che quelle persone sono morte perché non c'erano fondi per fare revisioni più frequenti al Columbia.

Una volta un mio amico mi ha detto una cosa: il mondo è diviso in chi sta bene (occidente) e chi sta male (tutti gli altri). Le esigenze di chi sta male, non sono ammesse nel sistema di chi sta bene.

L'unico modo coerente per protestare contro il sistema è andare in Afganistan da Emergency. Tutto il resto è facciata.

Non sono le ricerche spaziali a togliere cibo all'Africa, sono i 200 Euro di Diesel al mese che mi brucio per andare al lavoro, che lo fanno. Sono i 1.500 euro di un dual processor che non mi serve. Sono i 50 euro al mese di telefonino, sono i 150 euro al mese di alcool bevuto, sono i 30 euro al mese di pizze comprate e che la vostra (e nostra) ragazza avanza per + di 1/3 che viene buttato via; sono i vestiti comprati a 10 volte il loro valore e, soprattutto, il fatto che tanto continueremo a bruciare petrolio, a comprare PC, a buttare cibo "avanzato", a ubriacarci, a spendere miliardi nelle boutiques del centro e non ce ne fregherà mai un ca77o di continuare a farlo.
Viviamo in un mondo in cui siamo obbligati a comprare. Ciò che possediamo ci identifica, ma è così dal tempo degli egizi.
Il Faraone aveva la piramide.
Lungi da me il desiderio di avere una società a caste, ma il sistema consumistico che accettiamo di vivere (se non lo accettassimo, saremmo in Afganistan con Gino Strada) ci impone di avere l'esigenza psicologica all'acquisto e di conseguenza allo spreco: spreco che deriva dall'esigenza di acquistare un'altra volta.

Quanti sarebbero VERAMENTE disposti a rinunciare al riscaldamento autonomo e/o l'acqua calda tutte le mattine per dare una ciotola di riso a tutti gli abitanti di un villaggio africano? Tutti...

Bene, ora quanti lo hanno fatto?
Nessuno.

Sono morte 7 persone che lavoravano.
I morti sul lavoro rimangono morti sul lavoro anche quando sono "eccellenti".
La colpa della loro morte è della loro struttura lavorativa che non li ha messi nella condizione di sicurezza massima per il lavoro che stavano facendo.
Condoglianze alle famiglie degli astronauti, ma le famiglie dei minorenni che a Bergamo muoiono sul LORO lavoro non riceveranno né i funerali di stato, né la visita del presidente, né il premio multi miliardario dell'assicurazione.

I soldi non vi restiuiscono i cari estinti, figuratevi la povertà.



Scritto Da - khana on 05 Febbraio 2003  02:23:15

Scritto Da - khana on 05 Febbraio 2003  02:23:37

Scritto Da - khana on 05 Febbraio 2003  02:25:10
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- non svegliate il can che morde -

Holysun

Non credo che il taglio del budget abbia inciso particolarmente sull'incidente del Columbia...piuttosto credo che abbia inciso il clima di rilassatezza che ha suscitato la routine dei voli degli shuttle.Anche perchè,già l'incidente in partenza dello shuttle nel 86,fu causato sembra dal ghiaccio che aveva crepato un o-ring del costo di 5 dollari,e quello di ora,sembra causato dal distacco di una lastra di ghiaccio che ha colpito l'ala.Insomma,tutte cause non credo riconducibili a una mancanza di fondi.
Piuttosto a come ho già detto,a un eccesso di sicurezza da parte di chi,crede che andare nello spazio sia ormai una cosa da poco conto...
Rimango tuttavia perplesso dall'attribuire al nostro stile di vita,l'estrema povertà di molte popolazioni.
Non credo che acquistandooggetti in fin dei conti non indispensabili comporti delle afflizioni da parte di qualcuno.Con questo non voglio dire che il consumismo sia una gran cosa,tutt'altro,però è la forma di vita che ci fa stare meglio,e,come hai detto,io non sarei disposto a rinunciare a quello che ho,potrei fare uno sforzo e magari aiutare qualcuno in qualche paese lontano,se solo avessi la certezza che i  miei sforzi arrivino a destinazione,ma siccome non è così,mi fa letteralmente schifo dover dare qualcosa sapendo che finisce in tasca di chi di soldi e benessere ne ha già,e al destinatario arrivino solo le briciole.
Laltrismo non è morto,è solo sepolto dal sospetto e dalla sfiducia in certe istituzioni.
Ora la morte degli astronauti ha fatto molto clamore e suscitato commozione,ma,non vedo la stessa solidarietà verso chi muore in miniera,o chi perde la vita in fabbrica...credo che non sia menefreghismo,ma l'idea che certe classi possano morire per il bene della collettività,dandoci modo di godere del nostro benessere sia accettata e giustificata,con una buone dose di ipocrisia.
La differenza che vedo,è che chi muore sul lavoro,lo fa mentre produce qiualcosa che è di uso immediato.E per questo va bene...piangere gli astronauti va bene,ma in realtà,per noi,cosa facevano?E qui torno sulle morti inutili e stranamente più rimpiante...non lo so,ammetto che sono un pò confuso,non so dove comincia la pietà verso il prossimo inarrivabile,e dove comincia l'assuefazione alla scomparsa di chi stà in mezzo a noi.
- No news...good news -