MOTOGP: Vince Rossi ma è dramma per Kato

Aperto da Neo, 06 Aprile 2003, 13:25:01

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PredatorXP

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:(:(:(

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thedarkenemy

certo che è stato pazzesco......


   
sembra talco ma non lo è serve a dari l'allegra...
se lo mangi o lo respiri ti da subito l'allegria...
COROCOROPOLLON!!!!

Neo

Gli incidenti fanno parte delle corse. Frase vera, ma che a Suzuka è sembrata voler coprire le colpe e le inefficenze di un circuito che se non fosse di proprietà della Honda probabilmente non potrebbe ospitare neppure le giornate di prove libere per gli amatori.

Guardrail al filo della pista, muri di cemento senza il minimo accenno di vie di fuga.

Inammissibile nel 2003, soprattutto in un paese altamente civilizzato come il giappone, che per queste cose però sembra riscoprire il suo passato ancestrale fatto di Samurai e di sprezzo del pericolo e della propria vita.

Bene, se gli organizzatori di Suzuka vogliono giocare con la vita che giochino con la loro.

A Vallelunga lo scorso anno è stata spostata una collinetta ed addirittura è stato modificato il percorso di un'antica strada romana per rendere più sicuro il tracciato ed avere così la necessaria omologazione internazionale per correre la gara del Mondiale Endurance. Non parliamo dei lavori fatti al Mugello, dove le ruspe sono state attive per mesi per allargare le vie di fuga. Ed Imola, con la prima parte del tracciato completamente modificata dopo i tragici incidenti in F1 di Senna e Ratzenberger.

A Suzuka invece ci sono un po' di air-fence e molte vecchie gomme a parare muretti di cemento e guardrail, e francamente fanno sorridere le dichiarazioni di Franco Uncini lette a giro che si tratta comunque di protezioni omologate... anche il circuito di Suzuka è omologato, ma qui il punto è proprio verificare se chi concede queste omologazioni sia davvero inparziale nei giudizi.

Ma a rendere l'incidente di Katoh se possibile ancora più drammatico è stata la volontà di nascondere il tutto (immagini subito tagliate dalla regia, silenzio assoluto fino a dopo il podio sulle reali condizioni del pilota) e soprattutto la decisione di non sospendere la gara, assurdo sacrificio al dio denaro ed all'immagine del circuito.

A Suzuka, semplicemente, non si doveva correre, come non si dovrebbe più correre a Laguna Seca.

Lo avevano detto prima della gara i piloti, lo avevano confermato dopo l'incidente di Marco Melandri, che solo per caso non è finito in dramma, lo avevano ribadito dopo la caduta di Alex Barros, anche lui fortunato.
con questo chiudo!!!!!!!!!! :diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo::diablo:





Scritto Da - davide on 07 Aprile 2003  23:20:59

thedarkenemy

sembra talco ma non lo è serve a dari l'allegra...
se lo mangi o lo respiri ti da subito l'allegria...
COROCOROPOLLON!!!!


Fugi

Ragazzi ma fanno bene a protestare sul circuito le gomme di protezione non ci sono????
Se ci fossero state il pilota giapponese non sarebbe all'ospedale in fin di vita, ma che *****.

;);):diablo::diablo::diablo:

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Fugi

Kato, condizioni stazionarie

Daijiro Kato permane in stato di coma, e i valori di pressione sanguigna e cerebrale e il battito cardiaco si mantengono stabili.
Lo ha riferito un portavoce della della 'Honda', la scuderia del pilota giapponese incappato domenica scorsa in un terribile incidente sul circuito di Suzuka durante la prima prova del mondiale delle Moto Gp.

Lo sfortunato centauro, che ha appena compiuto ventisette anni, è assistito dalla moglie, dai parenti e dal personale del team nipponico.

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PredatorXP

8/4/2003
LIEVE MIGLIORAMENTO DI SALUTE DI DAIJIRO KATO

Lo stato di salute di Daijiro Kato non ha registrato variazioni sostanziali nel corso delle ultime ore. Il pilota giapponese, in coma e con gravi lesioni alla testa, al collo ed al torace in seguito alla caduta avvenuta nel circuito di Suzuka, ha registrato un lieve miglioramento grazie al recupero della pressione sanguigna, secondo quanto è stato indicato stamattina dal pilota giapponese Makoto Tamada, compagno di marca e amico di Kato, in una conversazione telefonica mantenuta con motograndprix.com. Tamada è uno dei piloti che sono rimasti nel Mie Medical Center de Yokkaaichi, l'ospedale dove è ricoverato il pilota. Per il momento, il centro medico non ha reso pubblico alcun nuovo rapporto medico, ed a quanto pare non ha previsto di emettere altri comunicati se non si produce una variazione dello stato di salute di Kato.

`Non ci posso ancora credere. Non so come affrontare il dramma di Daijiro. Posso solo pregare affinché si ristabilisca e adesso mi trovo nel tempio proprio per questo motivo´, ha spiegato Makoto Tamada. `Dopo la corsa, mi sono recato all'ospedale, direttamente dal circuito. Ieri ha recuperato la pressione sanguigna, che era bassa.

(Fonte: Motogp.com)

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Neo

Kato: Lieve miglioramento:
"Stamani Kato è migliorato. Questo non vuol dire che vivrà". Questi gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di salute di Daijro Kato raccontate da Claudio Costa, il medico del motomondiale, sul sito internet della Clinica mobile (www.clinicamobile.com).

Il pilota giapponese, che domenica è stato protagonista di un terribile incidente durante il GP del Giappone a Suzuka, è ricoverato all'ospedale di Yokkaichi. Le sue condizioni sono però ancora gravissime: coma profondo, gravi lesioni cerebrali con vaste emorragie più diffuse verso la base e il tronco encefalico; lussazione della prima e seconda vertebra cervicale con frattura della terza e conseguente danno spinale. Fausto Gresini, team manager della squadra di Kato, conferma il "lievissimo miglioramento del pilota, ovviamente speriamo, perché è l'unica cosa che possiamo fare in questo momento. Per il resto non c'è nulla da dire, c'è solo da aspettare".

Oltre a Gresini e alla moglie di Kato, all'ospedale ci sono anche Carlo Merlini (direttore commerciale e marketing) e Fabrizio Cecchini (capotecnico del pilota) che hanno deciso di rimanere a fianco di Daijiro e alla sua famiglia. Entro breve Gresini effettuerà un sopralluogo nel punto dell'incidente, in attesa di un esame approfondito della moto.





PredatorXP

9/4/2003
IL DR COSTA RACCONTA KATO

Sul sito del Dr Costa abbiamo trovato questo commovente, come sempre quando lui parla, racconto dei soccorsi a Kato.
Lo riportiamo così com'è

"L'aggiornamento dei contenuti delle News del nostro sito non ha una vita professionale autonoma ma nasce dalla passione e da un'inesauribile volontà di comunicare con chi ama il motociclismo. Il nostro sito non è un giornale, non ha scadenza, non ha impegni: nessuno ha potuto descrivere in tempo reale l'inferno di Suzuka. Abbiamo mestamente riferito che un incidente grave era capitato, che il pilota era stato trasportato in elicottero in ospedale e senza parole abbiamo scelto l'immagine del casco di Daijiro, non per cronaca ma come simbolo della grande protezione e dell'immensa salvaguardia che può esercitare questo strumento. Senza una protezione così valida, i motociclisti non avrebbero scampo in caso di incidente dove venga coinvolto il capo e il suo prezioso contenuto, il cervello.

Le porte dell'ambulanza si spalancano sulla barella e il pilota giapponese Daijiro Kato appare, assistito dal punto di vista respiratorio da un medico giapponese mentre un collega sta eseguendo un massaggio cardiaco. Le mie mani si sostituiscono a quelle, stremate, del medico giapponese che si sente sollevato da questo improvviso, inaspettato aiuto.

I polsi sono assenti, le mani affondano nel petto cercando di convincere un cuore fermo a riprendere il suo cammino. Più che un massaggio è una carezza sul volto esanime e senza vita del pilota. Dopo un tempo che pur sembrando eterno non dura in realtà che pochi minuti, il giovane cuore del pilota riprende il suo battito naturale che gli scandisce il tempo della sua terribile sofferenza. I dottori giapponesi, ben disposti insieme al rianimatore della Clinica Mobile Dr Aronne Reverzani, completano la rianimazione e sistemano tubi, cateteri, collare e materassino. Si scelgono 3 medici fra i più preparati all'esercizio professionale in volo per accompagnare in elicottero il pilota all'ospedale di Yokkaichi. Uno di questi medici è il rianimatore della Clinica Mobile.

Il pilota, pur grave, arriva vivo in ospedale. Ora le parole diventano gelide perché esprimono una diagnosi fredda e asettica. Coma profondo, gravi lesioni cerebrali con vaste emorragie più diffuse verso la base e il tronco encefalico. Lussazione della 1° e 2° vertebra cervicale con frattura della 3° e conseguente terribile danno spinale. Numerose fratture alle spalle e agli arti superiori. Ad una cronaca così atroce e gelida bisogna accompagnare un sentimento, un qualcosa di non scientifico, qualcosa di squisitamente umano. La volontà irrazionale che ci promette che una speranza esiste anche se il pilota, in coma profondo, ha imboccato un tunnel pieno di luce.

La speranza, il sentimento più buono dell'umanità, viene coltivato con le lacrime e con l'amore. E talvolta, lacrime e amore fanno crescere e rinvigorire la pianta. Stamani, Daijiro Kato, pur versando nelle condizioni terribili sopra descritte, è migliorato. E questo ci racconta che il pilota giapponese, pur avendo un corpo minuto, sprigiona una forza incredibile che gli permette di continuare a lottare contro l'impossibile. Credo che anche noi, come lui, dobbiamo sperare nell'impossibile, anche perché penso che questa sia l'unica via per renderlo possibile.

La mattina della corsa, quando Daijiro Kato era già schierato sulla linea di partenza e Alex Barros ritardava il suo allineamento in quanto impegnato negli ultimi, frenetici preparativi per riuscire a salire sulla moto nonostante il ginocchio sinistro ferito nel warm-up, mi è sorto un pensiero, quasi un'ebbrezza inesprimibile. Che cos'è che spinge i piloti come Daijiro Kato e come Barros a scendere in pista a Suzuka? E chi è che spinge la fantasia di Melandri a desiderare di correre su quell'asfalto che solo due giorni prima gli aveva inflitto piaghe orrende?

Credo di non saper rispondere in maniera ragionevole ma devo rivolgermi ad una volontà irrazionale. Credo che quando l'intelletto e la ragione sconfinano nel sentimento, nella follia nasce per magia una creatura meravigliosa, l'ANIMA, quello strumento prezioso che ci permette di vedere bella, buona e vera la realtà della vita e assolve ogni tragedia e la rende innocente.

I piloti vanno in pista a giocare a scacchi con la morte, perché possiedono un'anima, come possiedono un'anima tutti i motociclisti che nei circuiti o per strada vanno in moto per cercare un mondo migliore, un mondo pieno di infinita libertà.

Mick Doohan e Alex Zanardi hanno un'anima, con la quale hanno assolto gli orrori che la vita aveva loro inflitto. Il mondo ha barattato l'anima, l'ha definitivamente venduta in cambio di una maschera orrenda dipinta dai colori della guerra.

Oggi Daijiro Kato è migliorato. Questo non vuol dire che vivrà ma la sua anima racconta e racconterà sempre a tutti che la tragedia è innocente e quindi...io provo tutte le pene per Kato e questo non mi permette di provare dolore per Suzuka."


(Fonte: Clinicamobile.com)

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