Come vorresti l'Italia ??

Aperto da Italia 1, 12 Marzo 2005, 11:32:23

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Khana

Non finisce su Fascisti-Comunisti per il semplice motivo che io non sono comunista, quindi la cosa non mi tange.
Ci sono fatti oggettivi e prese di posizione faziose.

Io voto Radicale, sono la cosa meno comunista che potete trovare al di quà di Fini.


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- non svegliate il can che morde -

Khana

Ah dimenticavo... quando parlo con i comunisti mi prendo del fascista.
Quando parlo con i fascisti mi prendo del comunista.

Sono segnato, non ci posso fare niente :D


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- non svegliate il can che morde -

Superbox

CitazioneAh dimenticavo... quando parlo con i comunisti mi prendo del fascista.
Quando parlo con i fascisti mi prendo del comunista.

Sai chi aveva il tuo stesso problema?
La Fallaci... :D

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell

Khana

Vuol dire che a sessant'anni farò i complimenti a un calciatore che sputa in testa ad un avversario?! :D


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Italia 1

Comunque, in generale, io sarei favorevole alla pena di morte, all'eutanasia, al nucleare. se potessi incentiverei la ricerca sull'idrogeno per auto, sui pannelli solari sopra i tetti (sembra che un tetto coperto di pannelli, diciamo di circa 100 mq sia + che sufficente a garantire l'energia per tutta casa. peccato però che costi sui 30mila euro+ varie...).
Eppoi, sto discorso che le forze dell'ordine che prima di reagire devono essere attaccate proprio non mi spiana.
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The Chosen One

Io vorrei un numero pari di saggi a capo del governo. Tra questi saggi ci deve essere un capo il cui voto vale doppio, così che in situazioni di parità vince la sua idea, mentre in tutte le altre situazioni vince il gruppo più numeroso.
(Io mi proporrei come capo: chiaramente. Sono italiano --> mi sento più sveglio degli altri --> penso che se comando io le cose vanno meglio).

Legalizzerei l'eutanasia per il semplice principio che non possiamo impedire ad una persona sana di suicidarsi: per lo stesso motivo se uno sceglie di sua volontà di morire e non può uccidersi, ha tutto il diritto che venga aiutato. Se invece non è capace di esprimersi (perchè ad esempio è in coma), che venga lasciato in vita.
Per inciso, se mi diagnosticano una malattia terribile che non ha scampo e mi costringe a rovinare la mia vita, la mia immagine e la vita dei miei cari negli ultimi mesi di vita: uccidetemi e lasciatemi un bel ricordo di questo mondo. Grazie. Per eventuali accanimenti terapeutici rivolgetevi a quelli a cui non importa andarsene con stile. (Lo so, sono un vecchio romantico.)

Non mi pronuncio sull'aborto, ma da non credente e amante della biologia e della natura rispetto la vita in ogni sua forma. Ciò nonostante siccome sono carnivoro e capisco la necessità di alcune morti da cui altri animali ne traggono utilità, penso che la cosa andrebbe ragionata.
Penso inoltre che ogni animale vive il mondo in un certo modo perchè ha certe strutture nervose, e che l'embrione (come il feto) non ha ancora la coscienza umana, S.Tommaso la chiamava anima razionale (c'è un'articolo di Eco, sull'espresso che spiega molto bene questa mia posizione; molto meglio di quanto possa farlo io, forse. Non cito altro).

Della pena di morte penso che al 99,99999% dei casi sia sbagliata, e quindi per una questione statistica, onde evitare di applicarla quando è sbagliata, non la adotterei. Credo che chi ha fatto un crimine deve stare in galera (non come ora), e deve ripagare la società dell'atto anti-sociale che ha commesso sacrificando parte della sua vita (o tutta) facendo dei lavori da cui la società può trarre beneficio.
Anche chi ha commesso un crimine ha una vita, ed una dignità di essere umano, quindi nel rispetto della sua dignità deve prendere un sacco di mazzate faticando, affinchè oltre ad essere rieducato dall'impegno sociale, la sua pena valga come deterrente per altri.
La reclusione da sola è isolamento e vendetta, e per me non serve a nulla come rieducazione, e poco come deterrente (inoltre costa alla società).
La morte andrebbe somministrata solo ai casi che non possono essere nè rieducati (perchè troppo deviati), ne usati per lavori sociali (perchè troppo pericolosi per gli altri): ma la scelta sarebbe troppo difficile da prendere e poi si tratterebbe di pochi casi; quindi meglio il carcere in isolamento a vita (sarà una brutta vita, ma la società e le leggi che la animano vanno rispettate, altrimenti si torna alle barbarie, e possiamo tranquillamente girare tutti armati perchè vale la legge del più forte).

In condizioni normali non lascerei che le persone girino armate perchè le armi servono per uccidere e per cacciare: due cose che non sono più necessarie in una società "civile" e sviluppata (non come la nostra ora, ma come potremo forse esserlo un giorno).

(non mi dite che le armi servono per difendersi, difendersi o attaccare è il fine, l'atto è sempre ferire o uccidere).

Sono per la non-necessità della violenza perchè credo che una maggioranza di uomini "sociali" possano sempre prevalere su pochi individui "anti-sociali".

Nonostante ciò ammazzerei chi mi entra in casa mia di notte perchè credo nella "legittima" difesa... e se entra uno al buio, volendo difendere la mia vita, non sto a chiedrgli se è armato e se ha in tenzione di usare la pistola: gli spacco la cosa più dura che ho in testa, o gli rompo l'osso del collo. Io non sarò vittima di questo, Khana, perchè non vado di notte a rubare nelle case. E chi lo fa può essere armato, può uccidere e può anche lasciare ferite più profonde (alcuni narcotizzano e stuprano)... nel dubbio, io mi difenderei. Ma non gli sparo dietro se fugge.

Credo anche che esista l'eccesso di legittima difesa, come il caso di uno che viene derubato e insegue il ladro e gli spara fino ad ammazzarlo.
I comportamenti anti-sociali qua sono due: quello del ladro, che ruba, e quello del derubato che applica la sua giustizia piuttosto che quella prevista dalle leggi: entrambi non hanno rispetto per la legge.
Quando si vive insieme servono delle regole; nessuno ha il diritto di pensare che per lui non valgono (come il nostro presidente del consiglio). Tutti inoltre devono essere puniti quando i giudici decidono che esse non sono state deliberatamente rispettate... e la loro punizione deve essere coerente. Purtroppo la nostra costituzione ha perso il suo valore di "ideale", e viene solamente burocratizzata da quattro deficienti che credono di conoscere la legge perchè sanno come aggirare dei principi giusti di convivenza civile.

Toglierei anche io i moralismi; lascerei l'etica.
(Khana, se ti va, fai tu le precisazioni perchè le mie idee di etica e morale sono da perfezionare nella terminologia).
In genere non sopporto che le cose vengano definite giuste o sbagliate a priori: lascerei però che ci sia un "giusto" e uno "sbagliato": giusto è ciò che è più utile alla maggior parte delle persone e che possa rivelarsi tale anche con il passare del tempo. "Sbagliato" è ciò che non è "giusto".
Secondo questo principio io credo che la guerra sia sbagliata, il capitalismo sfrenato pure, e che il rispetto per l'ambiente sia giusto (fanatismi esclusi).

Votate per me.:cool:



Questo messaggio è stato aggiornato da The Chosen One il 24/03/2005  alle ore  11:52:27
Andre.

Superbox

Domanda provocatoria: ma la legittima difesa non comporta anch'essa l'atto di ferire/uccidere?

Come concili questa cosa con la tua negazione totale-globale dell'utilizzo delle armi?
Uccidere a sprangate in testa un intruso è più "civilmente ed evolutivamente accettabile" che sparagli un colpo di .38 ad una gamba?

Il reato è la volontà di sopraffazione violenta, non il possesso di un'arma (che tu stesso hai - contraddittoriamente, imho - "riabilitato" all'utilizzo in legittima difesa, personale o del domicilio). Uno può avere un'arma e non commettere mai reati (vedi il mio esempio dei fucili automatici in Svizzera). Un'altro, pur non avendo una pistola, può alzare le mani a chiunque lo guardi male. Chi dei due è maggiormente nocivo alla società?

Il discorso che faccio io è: vi crea più problemi mentali un vicino di casa che ha un fucile da caccia Remington doppia canna blu cobalto, o un alcolizzato che picchia moglie e figli, sbraitando da mattina a sera e che vi squadra male ogni volta che vi vede imboccare il vialetto di casa?

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell

The Chosen One

La tua domanda è retorica.
Chiaramente giudico più "sbagliato", per riprendere la mia terminologia, l'ubriaco che picchia la moglie.
Ma cosa ne diresti se oltre al vicino anche l'ubriaco ha lo stesso fucile, perchè l'uso è di lasciare che la gente si armi. Anzi, secondo te, chi è più probabile che si compri un fucile?

Ho usato di proposito, nel mio esempio di legittima difesa, il caso di un'arma bianca. In quanto quello che condannavo poco sopra è il fatto di lasciare che le persone abbiano la necessità di armarsi. Non ha senso in una società che funziona che le persone abbiano bisogno di possedere un'arma. Ti faccio una domanda io:
compreresti una Ferrari per tenerla sempre in garage aspettando che ci potrebbe essere il bisogno per qualche motivo di superare i 200 Km/h?
Che senso ha comperare una cosa che uno dovrebbe tentare di utilizzare solo in caso di stretta necessità e in quel caso la prima cosa che ti passa sottomano potrebbe essere utile lo stesso, come un bel coltello da cucina?
Poi ci sono altre domande che mi si potrebbero rivolgere, come ad esempio se le forze dell'ordine dovrebbero essere necessarie, e necessariamente armate.
Io penso di sì, ad esempio.
Quindi non è che delegittimo totalmente l'uso delle armi.
Ci sono sempre i casi singoli che vanno giudicati di volta in volta.
Come principio però direi che le armi (in particolar modo quelle da fuoco) non sono necessarie in una società civile.
I giudici poi, di volta in volta, sulla base dei principi rappresentati dalle leggi, giudicheranno i singoli casi.
Io giro sempre col mio coltello svizzero, è un'arma?
Dipende da come lo usi, io mi ci sono sistemato mezzo appartamento a Padova, dove studio.
Nel complesso come ho detto, penso che non sia necessario armare le persone perchè esse dovrebbero essere difese dalle leggi e non dalle armi. Poi uno nel caso specifico difende la sua vita prima che arrivi la legge, ma anche questa difesa deve a sua volta essere nei limiti della legalità.
Si deve trattare di difesa e non di vendetta o di imposizione della propria potenza (tu m'hai toccato e io te ammazzo!).
Un aluto,

Andre.

andreagiommi

Beh! io giro in macchina con il mio fido manico di "mazzuola da 5 kg" senza mazzuola... fosse mai che mi trovo nel bisogno di utilizzare il manico perchè mi trovo la mazzuola e non ce l'ho con me!?

Pensavo proprio ieri sera con un mio amico che si è ritrovato l'auto strisciata con un chiodo: pensa se vedi uno, mentre torni all'auto, che te la sta strisciando con un chiodo, cosa fai?

Risposta? viva la violenza...

Ciao Ciao!





SSDD

Il buongiorno si vede dal mattino... E' la giornata di merd@ che ti coglie impreparato!!!

Superbox

Citazionecompreresti una Ferrari per tenerla sempre in garage aspettando che ci potrebbe essere il bisogno per qualche motivo di superare i 200 Km/h?
Che senso ha comperare una cosa che uno dovrebbe tentare di utilizzare solo in caso di stretta necessità e in quel caso la prima cosa che ti passa sottomano potrebbe essere utile lo stesso, come un bel coltello da cucina?

L'esempio della Ferrari non è pertinente.
Anche se andare a 200 km/h violerebbe il codice della strada, non è paragonabile a togliere la vita o a ferire gravemente un'altra persona (chi va a 200 km/h, salvo eccezioni particolari, non lo fa col fine di uccidere; altro campo da gioco è quello chi ti punta addosso una pistola obbligandoti a piegarti alle sue volontà).

Riguardo al coltello da cucina e alla prima cosa che ti passa sottomano (un cuscino? un telecomando? un mouse? :D), se vogliamo essere pignoli non è detto che basti.
Cioè... siamo d'accordo che conficcare una penna in gola all'aggressore lo metterebbe in condizioni di non nuocere, ma ho dei dubbi sinceri sulla mia capacità di essere così cattivo da assalirlo e piantargli una penna in gola. Questa mia lacuna in cattiveria risulterebbe quindi nella mia incapacità di difendermi "con qualsiasi cosa mi capiti sottomano". O no?

E tanto per essere ancora più pignoli... potresti usare per difenderti qualcosa che non è in grado di difenderti adeguatamente.
L'aggressore potrebbe spazientirsi per il tuo movimento difensivo ed aprire il fuoco verso di te (non hai considerato infatti la possibilità che lui, pur infrangendo la legge sul possesso di armi, potesse avere un arma più efficace di qualunque cosa tu possa afferrare in quel momento, quanto meno perché utilizzabile senza arrivare al corpo a corpo).

Il senso del mio discorso cmq non è che le armi andrebbero legalizzate in Italia. Gli italiani non hanno (percentualmente) la maturità per gestire adeguatamente un tale potere.
Puntavo soltanto a sfatare il mito dell'inciviltà del possesso di un'arma, partendo dai Canadesi e arrivando agli Svizzeri.
Non è l'arma che rende assassini. Pur essendo vero che gli assassini si servono (ogni tanto, perché si può uccidere un uomo anche in auto o a mani nude) di armi.

Che la rapina sia fatta con un taglierino o con una pistola per me è ininfluente.
E' la rapina da condannare, non il taglierino (benché sia stato creato col proposito di tagliare/lacerare).

Punire l'atto (possesso dell'arma in sé) è tipica blame culture medievale.
Valutare le intenzioni (difesa vs. sopraffazione) è invece, secondo me, un notevole passo verso la civiltà.
Ovviamente finché si ha a che fare con un popolo barbaro è meglio togliergli dalla mano qualsiasi oggetto che possa anche lontanamente nuocere agli altri.
Ma il problema sono le (concedimi il termine un po' forte) barbariche abitudini del popolo, non l'oggetto che di volta in volta questo utilizza per proprio comodo.

In filosofia, in religione, in etica e in politica, due e due avrebbero potuto fare cinque. Ma fino a che ci si manteneva nell'ambito di disegnare un aeroplano o un fucile, dovevano fare quattro.
- G. Orwell